Dopo tanto teatro, televisione con Zelig e un paio di pubblicazioni, Ale & Franz (Alessandro Besentini e Francesco Villa) tentano l'avventura cinematografica con La terza stella, in sala dall'11 marzo distribuito dalla Medusa. Diretti da Alberto Ferrari - con il quale hanno scritto la sceneggiatura - i due comici portano sul grande schermo la loro simpatia e la mettono al servizio di una storia "non troppo banale e di ampio respiro" spiega il regista. Prodotto da Roberto Bosatra, Marco Valsania e Marco Poccioni (artefici, gli ultimi due, degli esordi cinematografici di comici televisivi come Aldo, Giovanni & Giacomo e Ficarra & Picone), in collaborazione con Medusa e Sky, La terza stella racconta le vicissitudini di due cognati: Ale, proprietario di un albergo a cui vorrebbe tanto poter aggiungere la fatidica terza stella, e Franz, addetto alle pulizie di un carcere improvvisatosi braccio destro del primo. Sullo sfondo, gli abitanti di un piccolo paese dove, annualmente, le varie contrade si sfidano in una caratteristica partita di scacchi viventi. "Non siamo partiti da un vero e proprio spunto narrativo - raccontano Ale & Franz - ma l'idea degli scacchi viventi ci sembrava ben caratterizzare la piccola dimensione, l'intimità che solo la vita di paese può ancora mantenere". Nove settimane di lavorazione, spese tra Cerveteri e gli studios romani sulla Tiburtina, per un costo di 3 milioni di euro, La terza stella segna dunque l'inizio di un nuovo percorso (timidamente intrapreso nel 1999 con La grande prugna e proseguito nel 2000 con un cameo in Bibo per sempre) per il duo che ammette: "E' un filone, questo del cinema, che ci piacerebbe continuare ad esplorare. Probabilmente saranno gli incassi a decidere se sarà possibile". Sulle difficoltà di dilatare i tempi abituali degli sketch televisivi e teatrali, interviene il cosceneggiatore Stefano Sudrié: "Sono stati indubbiamente bravi ad adattare la propria comicità ad una situazione diversa, senza dimenticare che si tratta di due linguaggi completamente diversi". Come i due protagonisti, lo stesso regista e molti degli attori comprimari provengono dal teatro: Francesca Giovannetti (nel film è Linda, sorella di Franz e moglie di Ale) racconta che "non è stato facile calarsi nel personaggio, di fatto fungendo da vero collante della coppia già  collaudata". E l'affiatamento della coppia è di sicuro il cardine su cui ruota tutta la vicenda, costruita soprattutto per far ridere: "Mi piace l'idea che qualcuno possa farlo grazie a me" spiega Ale che indica, tra le loro figure di riferimento, Walter Chiari, Alberto Sordi, Louis de Funès, Gene Wilder e Jerry Lewis, e confessa di aver metabolizzato tutto quello che ha visto: "Più o meno inconsciamente è possibile riemerga nel momento della rappresentazione".