La celebre regista polacca due volte nominata all’Oscar Agnieszka Holland descrive il suo Spoor, in concorso ieri alla Berlinale, "un thriller che attraversa i generi".

Il film è stato accolto molto positivamente dalla critica. Holland negli ultimi anni ha anche diretto numerosi episodi nelle serie House of Cards, The Wire, Cold Case  e Treme. Lei descrive il suo film come un thriller anarco-femminista con elementi di commedia noir.

Da dove arriva questa storia così inusuale?

Pokot, il titolo polacco, nella mia lingua significa la conta degli animali uccisi dopo la caccia. Il film è ambientato in una remota regione montuosa della Polonia. È basato su un romanzo  della scrittrice polacca Olga Tokarczuk. Mi attraeva il lato avventuroso della storia.

Spoor non è un film politico. Ma in qualche modo rispecchia la nostra sofferente democrazia. Democrazia che non è dittatura della maggioranza. Si parla molto del presidente Trump a questa Berlinale. Ci sono similitudini certo nel modo in cui i governi americani, inglese, ungherese, polacco russo e turco affrontano le paure della gente. Stiamo vivendo in un periodo di profonda energia controriformista.

L’Europa occidentale è la prossima ad essere contagiata?

L’UE è di fronte alla sfida più grande della sua esistenza. Questo populismo non è innocuo. Può portare a conflitti globali di cui noi oggi non possiamo neanche immaginare l’entità. Al fondo del mio film c’è questa paura.

Questa situazione politica e le sfide che la accompagnano hanno un impatto sull’industria cinematografica europea?

Anche l’industria cinematografica europea deve affrontare una crisi. La forza del cinema europeo è la sua varietà. Non solo culturale e linguistica, ma nelle innovazioni dei linguaggi cinematografici. Il problema anche in Europa è, anche se non piacerà a tutti sentirlo, di genere. Le donne incontrano difficoltà incommensurabilmente maggiori nel reperire fondi. Le cose vanno meglio con i documentari e serie. Ma la situazione per le donne resta precaria.

Le sta molto a cuore il cinema europeo ma dirige episodi in alcune delle serie americane più acclamate.

Vede, lo sviluppo della TV americana è uno degli eventi più interessanti e avvincenti per quest’industria dell’ultimo decennio. Per gli autori oggi è il medium ideale per formarsi e crescere. In molte aree la tv via cavo americana ha preso di fatto il posto del cinema indipendente. È sperimentale, coraggiosa, interessante e non è necessariamente legata allo star system".

Il New York Times ha appena definito il suo Spoor‚ 'un atto di vivisezione della società polacca’.

Lo è. Ma rivendico il fatto che dirigere episodi in una serie ben fatta oggi è un’ esperienza eccezionale e formativa per un regista, creare una storia per una serie è esaltante perché puoi creare mondi nuovi, puoi decidere lo stile e la narrativa.

Ha accennato alla Brexit. Come è percepita ora la Gran Bretagna dai suoi connazionali che costituiscono il gruppo di immigrati più grande del Regno Unito?

La società polacca oggi è divisa profondamente, spaccata in due. I polacchi sono stati le prime vittime della Brexit. La campagna elettorale si è soprattutto rivolta contro di noi. C’è stata una vittima di violenza, un ragazzo ucciso da un gruppo. La reazione inglese dopo la Brexit nei confronti dei polacchi è stata nazionalista e xenofoba. L’Europa è la nostra casa. Almeno per metà dei polacchi. I timori sono, al momento molto forti. L’Europa è la nostra casa, ci assicura sicurezza e indipendenza. Speriamo sostenga il peso del populismo.