(Cinematografo.it/Adnkronos) - Christopher Reeve, l'ex star di Superman, rimasto paralizzato in seguito a una caduta di cavallo nel 1996, è morto per arresto cardiaco all'età di 52 anni nella sua casa di New York. Dopo una lunga terapia di riabilitazione che gli aveva permesso di respirare per periodi sempre più lunghi senza l'aiuto delle macchine, l'attore era tornato il più possibile alla vita attiva partecipando anche a serie televisive. Si era anche impegnato a favore della ricerca per le affezioni della spina dorsale. Dopo la sua morte, la moglie Dana ha ringraziato "i milioni di fan di tutto il mondo che hanno sostenuto e amato mio marito in tutti questi anni". Reeve era nato a New York il 25 settembre del '52. Figlio della giornalista Barbara Johnson e dello scrittore Franklin Reeve (che avevano divorziato quando Christopher aveva 4 anni), l'attore aveva cominciato a recitare in una piccola compagnia teatrale all'età di nove anni. Subito dopo il diploma, si era iscritto alla Cornell University ed aveva subito cominciato a lavorare come attore professionista riscuotendo ottimi risultati. Non a caso, durante l'ultimo anno di università, fu scelto (insieme a Robin Williams) tra migliaia di candidati per frequentare l'ambitissima Juilliard School of Performing Arts di New York. Il suo esordio al cinema avvenne nel 1977 con Salvate il Gray Lady di David Greene, accanto a Charlton Heston. Ma il pubblico imparò a conoscerlo l'anno dopo quando diede il volto per la prima volta all'eroe dei fumetti Superman. A questo primo film seguirono altri tre episodio nel 1980, nell'83 e nel 1987. Quest'ultimo si rivelò un fiasco al botteghino e mise fine alla saga. Il suo fisico imponente, in contrasto con un volto delicato ed una faccia "pulita", uniti alla sua identificazione con il ruolo del supereroe, gli resero difficile l'ottenimento di altri ruoli da protagonista. Ma l'evento che realmente cambiò la sua vita fu un incidente avvenuto nel 1996, quando cadendo da cavallo si procurò una lesione alla colonna vertebrale che lo paralizzò completamente dal collo in giù. Nonostante la gravità della situazione Reeve non si diede per vinto e, non appena le cure gli permisero di fare a meno del respiratore artificiale, si impegnò in diverse attività pubbliche di beneficenza e sensibilizzazione a favore dei paralitici e in tempi più recenti aveva anche trovato la forza di tornare su un set televisivo per interpetare la parte di un paraplegico che assiste ad un delitto dalla finestra della sua stanza ne La finestra sul cortile, remake per la tv dell'omonimo film diretto da Hitchcock del '54.