Addio a Sergio Sollima. Il regista romano (94 anni), papà artistico del celebre Sandokan televisivo e padre del regista Stefano (Romanzo criminale - La serie, Gomorra - La serie, per il cinema A.C.A.B. e l'imminente Suburra), è stato tra i maestri dello "spaghetti western" italiano, firmando film divenuti poi di culto come la trilogia composta da La resa dei conti (1967), Faccia a faccia (1967) e Corri uomo corri (1968).

Diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, Sollima ha svolto l'attività di critico cinematografico prima di esordire come autore teatrale negli anni 50. Assistente di Domenico Paolella, firma il suo primo film da regista nel 1962, quando dirige un episodio (Le donne) del collettivo L'amore difficile, realizzato con Luciano Lucignani (L'avaro), Alberto Bonucci (Il serpente) e Nino Manfredi (Avventura di un soldato).

Gli anni seguenti, Sollima si cimenta con i film di spionaggio: Agente 3S3: passaporto per l'inferno (1965), Agente 3S3: massacro al sole (1965) e Requiem per un agente segreto (1967), tutti diretti con lo pseudonimo di Simon Sterling.

Kabir Bedi è Sandokan

Negli anni 70 inizia la svolta verso il giallo e il poliziesco: Città violenta (1970), Il diavolo nel cervello (1973) e Revolver (1973), mentre nel 1976 sarà la volta del suo più grande successo commerciale, lo sceneggiato per la televisione Sandokan, interpretato dall'attore indiano Kabir Bedi, con Adolfo Celi, Andrea Giordana, Philippe Leroy e Carol Andrè. Sull'onda del successo, Sollima realizza poi per il cinema Il corsaro nero e La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa (1977), ancora con Kabir Bedi.

La camera ardente per rendere omaggio a Sergio Sollima sarà allestita venerdì 3 luglio alla Casa del Cinema, dalle ore 10.00 alle ore 13.00.