(Cinematografo.it/Adnkronos) - Dorian Gray, nome d'arte di Maria Luisa Mongini, si è uccisa a 75 anni con un colpo di pistola a Torcegno, nel Trentino, dove viveva dalla metà degli anni Sessanta, dopo aver lasciato la carriera. Attrice di rivista e cinema, deve la sua fama soprattutto al film Totò, Peppino e... la Malafemmina, del 1956, film nel quale aveva recitato anche con Teddy Reno.
Nata a Bolzano nel 1936, a soli 14 anni era già sul palcoscenico accanto a Gino Bramieri ed Erminio Macario in "Votate per Venere". Un tale successo che la porta accanto alla signora del varietà, Wanda Osiris, in "Gran baldoria" di Garinei e Giovannini.
Il cinema arriva dopo uno spettacolo teatrale, l'ultimo che fa, con Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi. Nel 1956, a vent'anni, è la protagonista di Totò, Peppino e... la Malafemmina. L'anno dopo arriva l'ingaggio per Le notti di Cabiria di Federico Fellini, dove interpreta il ruolo di Jessy, la fidanzata bella, ricca e snob di Amedeo Nazzari. Nello stesso anno interpreta il ruolo della benzinaia Virginia ne Il Grido di Michelangelo Antonioni. Nel 1958 riceve un Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista per Mogli pericolose di Luigi Comencini. Poi lavora con Dino Risi (Il mattatore, 1960) e Mario Camerini (Crimen, 1960). L'ultimo suo film è stato Fango sulla metropoli del 1965. Poi, a soli 30 anni, rimasta incinta si ritira dalle scene, trasferendosi a Torcegno dove fa costruire una sontuosa villa. Qui cresce il proprio figlio conducendo una vita lontana dai riflettori e dalla mondanità del mondo dello spettacolo. Fino al suicidio.