Brad Pitt abbandona il dramma The State of Play. Secondo indiscrezioni, il divo di Fight Club sarebbe la prima vittima eccellente dello sciopero degli sceneggiatori che sta paralizzando Hollywood. Del tutto divergenti, sulle ragioni dell'addio, le posizioni dell'attore e della Universal che produce il film con Edward Norton, Helen Mirren, Rachel McAdams, Robin Wright Penn and Jason Bateman. I legali di Pitt sostengono che l'attore sia stato di fatto costretto a lasciare il film dalle resistenze della major ad attendere la fine dello sciopero, per una revisione della sceneggiatura, più conforme all'adattamento di Carnahan della serie tv inglese. Dopo tre successive stesure, affidate a Peter Morgan, Tony Gilroy and Billy Ray, la Universal si dice tranquilla, in forza di un accordo secondo il quale il divo sarebbe stato pagato soltanto a film concluso. Di diversa opinione, i rappresentanti di Pitt, che promettono battaglia nelle aule di tribunale. Il suo improvviso forfait, avvenuto a ben 16 mesi dal primo sì, lascia la Universal in grande difficoltà. Per evitare che la produzione entri in fase di stallo, impegni degli altri attori impongono un rapido rimpiazzo del protagonista. Primo nome sulla lista è quello di Russell Crowe, da marzo però impegnato sul set di Nottingham per Ridley Scott. Lo slittamento di Shantaram ed Angels and Damon, schiude rispettivamente le porte a una partecipazione, rispettivamente, di attori come Johnny Depp e Tom Hanks. Anche sull'eventualità di una loro adesione al progetto, incombono però i serrati tempi di lavorazione: Helen Mirren dovrà necessariamente liberarsi per la fine dell'anno, quando inizierà le riprese di Love Ranch col marito Taylor Hackford.