Torna, dall'1 al 6 aprile a Bologna, il Future Film Festival, il primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all'animazione, al cinema, ai videogame e ai new media, che si conferma anche quest'anno un osservatorio irrinunciabile sul futuro (non solo) della settima arte. Tema d'indagine della XVI edizione, diretta da Giulietta Fara e Oscar Cosulich, è “Futuropolis – Le città del futuro”: un modo per riflettere su come il cinema, nel corso di tutta la sua storia, ha immaginato le metropoli di domani, tra utopia e distopia, scenari apocalittici e spunti immaginifici capaci di arricchire la fantasia degli spettatori e spesso anche quella degli architetti.
Tante, come sempre, le proposte del FFF: e come sempre rivolte al pubblico di ogni età, dai bambini – con proiezioni e laboratori pensati per stimolare la creatività dei più piccoli – agli adulti.
Tra gli ospiti d'onore di quest'edizione, il regista Carlos Saldanha: protagonista il 4 aprile di una lezione di cinema, l'autore accompagna l'anteprima italiana di Rio 2 – Missione Amazzonia (in uscita nelle sale italiane distribuito da 20th Century Fox).
In tema di grandi anteprime, da segnalare anche Si alza il vento, l'ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki (distribuito in Italia da Lucky Red), che ha scelto di congedarsi dal pubblico con un'opera che è la summa di alcuni tra i suoi temi più cari. Ancora un'anteprima: Goool!, il film (distribuito in Italia da Koch Media) che segna il debutto nel cinema d'animazione di Juan José Campanella, già vincitore dell'Oscar per il miglior film straniero con Il segreto dei suoi occhi.
Arriva a Bologna, grazie alla collaborazione di The Walt Disney Company Italia, anche la versione karaoke di Frozen – Il regno di ghiaccio di Chris Buck e Jennifer Lee, il più recente dei classici Disney: un'occasione per cantare tutti insieme i brani del film, che dal 9 aprile sarà disponibile in Blu ray 3D, Blu ray e Dvd.
La serata d'apertura è affidata a uno dei “casi” del cinema francese recente, quel Ma maman est en Amérique, elle a rencontré Buffalo Bill di Marc Boréal e Thibaut Chatel (in concorso) che ha incantato la critica d'Oltralpe con il suo tono delicato e sognante. A presentarlo a Bologna, Jean Regnaud e Èmile Bravo, autori dell'omonima graphic novel (pubblicata in Italia da Bao Publishing) da cui il film è tratto.
Altri otto i film che partecipano al Concorso Lungometraggi e che si contendono il Platinum Grand Prize. Dalla Francia arrivano tre film diversissimi per tecnica, stile e tono: Tante Hilda! di Jacques-Rémy Girerd, Aya de Youpogon di Marguerite Abouet e Clément Oubrerie e Jasmine di Alain Ughetto.
Gli Stati Uniti sono rappresentati da Cheatin', il nuovo film di Bill Plympton, autentico maestro dell'animazione indipendente contemporanea (e grande amico del festival), due volte candidato all'Oscar e qui alle prese con una folle storia d'amore totalmente priva di dialoghi, un tour de force stilistico che è anche una meditazione sulla gelosia.
Dal Canada ecco Asphalt Watches di Shayne Ehman e Seth Scriver, divertissement grottesco e low-budget. Il Brasile porta in concorso Rio 2096 di Luiz Bolognesi – già sceneggiatore de La terra degli uomini rossi di Marco Bechis – vincitore dell'ultimo Festival di Annecy e presto nelle sale italiane distribuito da GA&A.
L'Estremo Oriente, infine, da sempre privilegiato territorio di scoperta del festival, offre due titoli: il coreano The Fake di Yeon Sang-ho e il film a episodi Short Peace, nato da un'idea del grande Katsuhiro Otomo (indimenticato autore di Akira) e diretto – oltre che dal maestro – anche da Shuhei Morita, Hiroaki Ando, Hajime Katoki: quattro autori per altrettante storie ambientate nel Giappone del passato e del futuro.
Non meno interessanti le proposte Fuori Concorso, dove si vedranno il giapponese Gatchaman di Tôya Satô, tratto dalla mitica serie anime omonima e unico titolo “live action” di questa edizione, il danese Marco Macaco di Jan Rahbek, l'hongkongese McDull The Pork of Music di Brian Tse, quinto capitolo della simpatica saga del maialino McDull e l'americano It's Such a Beautiful Day, frutto della fantasia di uno degli animatori più originali della scena contemporanea, il candidato all'Oscar Don Hertzfeldt, che ha “assemblato” tre suoi corti girati tra il 2006 e il 2011 trasformandoli in un nuovo, grottesco lungometraggio, all'insegna del tratto minimalista (e ironicamente crudele) che caratterizza l'autore.
Torna poi il Future Film Short riservato ai corti, sostenuto dalla Provincia di Bologna, che offrirà i premi della giuria e del pubblico e programma una selezione di cortometraggi nel suo sito web a partire da dieci giorni prima della manifestazione. Tra le perle della sezione, citiamo almeno il vincitore dell'Oscar 2014 per il miglior cortometraggio animato, Mr. Hublot di Laurent Witz, e il nuovo lavoro dell'italiano Alvise Avati, che dopo aver lavorato agli effetti speciali di kolossal come Avatar e King Kong, ha firmato con Beans un piccolo gioiello che ha conquistato il web con il suo mix di umorismo e atmosfere in stile Gravity, fino a diventare un vero fenomeno virale (oltre 9 milioni di visite).
Tra gli Eventi Speciali del Festival, da non perdere l'omaggio – a cura di Mario Serenellini – a Guido Manuli, collaboratore storico di Bruno Bozzetto e Maurizio Nichetti, autore di film, corti e serie tv, grande protagonista della storia dell'animazione italiana che presenterà in anteprima mondiale a Bologna il suo nuovo lavoro, I Love Hitchcock, omaggio meta-cinematografico al maestro del brivido. E ancora, tre appuntamenti targati Disney Italia: oltre alla citata versione karaoke di Frozen, anche il documentario Walt Disney e l'Italia – Una storia d'amore di Marco Spagnoli e un omaggio a Topolino con una selezione di corti. Il Future Film Festival festeggia inoltre il talento di Alessandro Rak, autore del cartoon italiano dell'anno, ospite a Bologna insieme alla produttrice Carolina Terzi per presentare i making of dell'applaudito e pluripremiato L'arte della felicità e del suo nuovo corto Donna Maria.
Come saranno le città del futuro? E come le ha immaginate, e continua a immaginarle, il cinema? Il tema FUTUROPOLIS – LE CITTÀ DEL FUTURO non solo percorre la XVI edizione, ma addirittura la anticipa: il FFF ha infatti voluto coinvolgere in una speciale riflessione alcuni dei più importanti architetti di Bologna, che il 27 e 28 marzo – in occasione dell'iniziativa Future Film Skyline – aprono le porte dei loro studi per raccontare al pubblico un film che si sia distinto per il proprio valore di innovazione architettonica. Alimenterà le riflessioni sulla città del futuro anche una serie di collaborazioni tra cui: Architetti di Strada, Urban Center Bologna, e un barcamp dedicato alle pratiche per una città sostenibile. Il tema “Futuropolis” viene approfondito inoltre attraverso la riscoperta di 4 lungometraggi emblematici, che hanno fatto della città futuristica un vero e proprio personaggio: Jin-Roh – Uomini e lupi di Hiroyuki Okiura (1999) su una Tokyo sconvolta da crisi economica e terrorismo; Metropolis di Rintaro (2001), ispirato all'omonimo manga di Osamu Tezuka e al film di Fritz Lang; La città dei bambini perduti di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro (1995), capolavoro poco visto e meritevole di riscoperta; e In Time di Andrew Niccol (2011), che immagina un futuro non troppo lontano in cui il mondo è diviso drasticamente tra ricchi e poveri e tutto – persino il tempo – ha un prezzo.
Inoltre il FFF e i ragazzi del “Vanilia & Comics” hanno chiesto a tre grandi artisti – Giuseppe Palumbo, Beatrice Boo e Emanuele Rosso – come rappresenterebbero le città del futuro: è nata così l'iniziativa Vetrilia: Le città del futuro in vetrina, che ha messo a disposizione degli artisti non un semplice foglio di carta ma addirittura un'intera vetrina a testa: le vetrine dipinte resteranno allestite per tutta la primavera.
Sempre in tema "città del futuro" è il concorso "Futuropolis: la tua città del futuro", che il FFF ha lanciato nelle scuole elementari e medie del territorio di Bologna e Provincia. Tanti disegni, scritti e plastici realizzati dai ragazzi dimostrano la grande fantasia dei ragazzi nell'immaginare una città del futuro: dai palazzi fatti con le caramelle fino a città in miniatura completamente alimentate da energia solare. Il concorso è realizzato in collaborazione con la Fondazione del Monte di Bologna.
Una speciale maratona di scrittura sarà il cuore della collaborazione tra Future Film Festival e Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli: il 3 aprile la 12 ore di scrittura sarà l'occasione per giovani scrittori in erba di dimostrare abilità e velocità nel creare un racconto fantascientifico.
In occasione del Future Film Festival viene anche lanciato il contest per webseries "Hello! Series", un progetto di We Love Cinema by BNL per Hello Bank!. Il concorso, che mette in palio euro 10.000 per la produzione di una webseries, propone anche un appuntamento in programma della manifestazione. Sabato 5 aprile alle ore 14.15 al Cinema Lumière si terrà infatti (ad ingresso gratuito) la WebSeries Masterclass con Ivan Cotroneo, giurato d'eccezione del concorso, apprezzato sceneggiatore, nonché regista di La kryptonite nella borsa e della webseries di successo Una mamma imperfetta. Cotroneo spiegherà al pubblico i segreti della creazione di una webseries.
Per il quarto anno, inoltre, l'Associazione Amici del Future Film Festival, sotto il patrocinio dell'Università di Bologna, promuove il Premio Franco La Polla riservato alla critica cinematografica. Il Premio è conferito a giovani studiosi italiani per un saggio sul cinema americano che affronti uno o più dei seguenti temi: animazione, effetti speciali, musical, serie tv, fantascienza, fantastico. Il Premio consiste in una pubblicazione sulla rivista Cineforum, inoltre sarà segnalato in una sezione dedicata nel sito di Future Film Festival.