Una lunga fila di croci

ITALIA 1968
Due bounty killer, Brandon e Murdock, detto "Bibbia", si sono associati per riscuotere i ventimila dollari di taglia che pendono complessivamente sugli uomini di Fargo, un individuo arricchitosi importando clandestinamente dal Messico i peones che risultano essere mano d'opera a buon mercato. In realtà, però, "Bibbia" è segretamente d'accordo con Fargo, al quale fa comodo che i suoi uomini vengano uccisi, per non dover spartire con loro il denaro ricavato dalla vendita dei peones ai proprietari terrieri della zona. Dopo aver sterminato la banda, Brandon, ignaro, si reca da Fargo per ottenere la liberazione di Maya, una giovane donna amica dei peones che l'uomo ha fatto rapire per costringerla a sposarlo. "Bibbia" e lo stesso Fargo cercano allora di eliminarlo, ma Brandon riesce ad ucciderli e, liberata Maya, le consegna, perché lo devolva ai peones, il denaro guadagnato a loro spese dai due furfanti.
SCHEDA FILM

Regia: Sergio Garrone

Attori: Antonio De Teffè - Brandon, William Berger - Murdock, detto 'Bibbia', Nicoletta Machiavelli - Maya, Riccardo Garrone - Fargo, Mario Brega - Il socio di Murdock, Mariangela Giordano - La moglie di José, Franco Ukmar - Stofer, Giancarlo Sisti, Giulio Mauroni, Giorgio Dolfin, Gabriele Torrei

Soggetto: Sergio Garrone

Sceneggiatura: Sergio Garrone

Fotografia: Franco Villa

Musiche: Vassili Kojucharov

Montaggio: Marcello Malvestito, Cesare Bianchini

Scenografia: Pietro Liberati

Arredamento: Emilio Zago

Effetti: Gino Vagniluca

Durata: 101

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: CROMOSCOPE EASTMANCOLOR

Produzione: JUNIOR FILM

Distribuzione: P.A.C.

NOTE
- TERZO WESTERN DIRETTO DA GARRONE, DOMINATO DALLA PERFORMANCE DI WILLIAM BERGER NEL RUOLO DI 'BIBBIA MURDOCH', UN PERSONAGGIO CHE VERRA' RIPRESO DA SAMUEL JACKSON IN 'PULP FICTION'.
CRITICA
Dalle note di regia: "Avevo un bel cast, una bella idea, ma a metà strada non avevamo più una lira. Ci siamo dovuti fermare alla Magliana perchè non avevo proprio più pellicola. Sono andato a chiedere in prestito due pizze di pellicola da un film che si girava lì vicino, così ho finito la giornata di lavorazione."

"Razione settimanale alla salsa-Leone [..]. Si mormora a Roma che questo Sergio Garrone fa tre western alla settimana. Si può ben credere". (J.C. Guiguet, 'Revue du Cinéma', dicembre 1971)

"E' un mediocre film western appesantito per di più da lungaggini e ripetizioni." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 66, 1969)