Tropic Thunder

Lontano dalla demenzialità degli "spoof", l'umorismo di Stiller & Co. non risparmia niente e nessuno: è la guerra, baby!

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USA 2008
L'eroe di film d'azione Tugg Speedman, il pluripremiato Kirk Lazarus, il comico Jeff Portnoy, il giovane talento Kevin Sandusky e la star hip-hop Alpa Chino vengono scelti per interpretare un film di guerra dal budget colossale, tratto dall'autobiografia del veterano John 'Quadrifoglio' Tayback, diretto da un emergente regista inglese e prodotto dallo spietato Les Grossman. Tuttavia, le riprese stentano a procedere, soprattutto a causa delle bizzose superstar. Così, dietro consiglio di Tayback, il regista decide di dare un taglio realistico al suo film ed insieme allo stesso veterano e al supervisore degli effetti speciali organizza un set nascosto nel mezzo della giungla, dove, a loro insaputa, i protagonisti dovranno affrontare una serie di trappole, attacchi e imboscate apparentemente reali. Quando arriva il momento delle riprese, però, i cinque attori si troveranno coinvolti nel mezzo di un reale conflitto con un cartello della droga che li scambia per veri militari.
SCHEDA FILM

Regia: Ben Stiller

Attori: Ben Stiller - Tugg Speedman, Jack Black - Jeff 'Fats' Portnoy, Robert Downey Jr. - Kirk Lazarus, Brandon T. Jackson - Alpa Chino, Jay Baruchel - Kevin Sandusky, Danny McBride - Cody, Steve Coogan - Damien Cockburn, Bill Hader - Rob Slolom, Nick Nolte - John 'Four Leaf' Tayback, Brandon Soo Hoo - Tran, Reggie Lee - Byong, Matt Levin - Cam, Yvette Nicole Brown - Viveca, Trieu Tran - Tru, Matthew McConaughey - Rick Peck, Tom Cruise - Les Grossman, Christine Taylor - Rebecca, Mickey Rooney - Carruthers, Tyra Banks - Se stessa, Jason Bateman - Se stesso, Jennifer Love Hewitt - Se stessa, Alicia Silverstone - Se stessa, Jon Voight - Se stesso, Tobey Maguire - Se stesso (non accreditato

Soggetto: Ben Stiller, Justin Theroux

Sceneggiatura: Ben Stiller, Justin Theroux, Etan Cohen

Fotografia: John Toll

Musiche: Theodore Shapiro

Montaggio: Greg Hayden

Scenografia: Jeff Mann

Arredamento: Daniel B. Clancy

Costumi: Marlene Stewart

Effetti: Mike Meinardus, Mike Fink, Rainmaker Digital Pictures, Digital Backlot, CIS Hollywood

Altri titoli:

Tropic Thunder - Unisciti a loro

Durata: 107

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: BEN STILLER, STUART CORNFELD E ERIC MCLEOD PER DREAMWORKS SKG, RED HOUR FILMS

Distribuzione: UNIVERSAL

Data uscita: 2008-10-24

TRAILER
NOTE
- TOM CRUISE E ROBERT DOWNEY JR. SONO CANDIDATI AL GOLDEN GLOBE 2009 COME MIGLIORI ATTORI NON PROTAGONISTI DI MUSICAL/COMMEDIA.

- ROBERT DOWNEY JR. E' STATO CANDIDATO ALL'OSCAR 2009 COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA.
CRITICA
"Dopo essersela presa con il milieu della moda in 'Zoolander', Stiller concentra l'artiglieria su Hollywood stessa, ma che l'attore-sceneggiatore-regista affronta con simpatica crudeltà e con l'intenzione dichiarata di fare il più politically uncorrect possibile. Associandosi in screenplay con Ethan Coeh, ha infarcito il film non soltanto di produttori squali e bastardi, agenti fatui e imbecilli, attori dai nervi fragili, ossessionati dal successo, e dalla sua perdita; ci ha messo dentro anche la parodia del war movie, oggi tra i generi leader e sempre più truculento, nonché una serie di riferimenti a classici come 'Apocalypse Now' o 'Il cacciatore', però senza cadere nelle esagerazioni dell'iper-citazionismo. Il suo, in fondo, è un oggetto cinematografico più insolito di quanto sembri a prima vista. Anche grazie alla larghezza dei mezzi produttivi messi a disposizione, Stiller alterna toni della farsa a quello dell'actioner, dimostrando anche un certo talento nel realizzare sequenze spettacolari come bombardamenti col napalm e similari." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 24 ottobre 2008)

"'Tropic Thunder' è pura parodia metacinematografica sul cinema di guerra americano. Un doppio binario gestito in bilico tra il set nel set rappresentato e la continua intrusione negli oggetti filmici che vengono parodiati. Ben Stiller, qui attore e regista, non scrive di sana pianta un qualsiasi peana antimilitarista ma rielabora brandelli di cinema accigliato che c'è già stato sul Vietnam. Trasformando il film in una zuppa comica e baluginante di legami visivi già immagazzinati sull'argomento in cui si fa prima a dire chi è stato citato con meno entusiasmo ('Il Cacciatore') e chi ricalcato con copia carbone ('Platoon'). Questa l'arma in più del film, ma anche il limite strutturale. Perché il racconto fatica ad inforcare una strada propria con relativo e peculiare andamento comico. Se non fosse per Robert Downey jr. trasformato in soldato di colore che in originale sciorina una parlata da nero americano e si muove come Cliff Robinson dall'omonimo telefilm, 'Tropic thunder' si ridurrebbe spesso all'assemblaggio di gag parodiche modello Scary movie. Rimane comunque possente il dispiego di mezzi e la fisicità profusa dagli attori, in particolare da Ben Stiller che nelle sue caratterizzazioni comiche non manca mai di sottolinearne l'importanza. Girato quasi del tutto alle Hawaii e negli studi Universal di Los Angeles." (Davide Turrini, 'Liberazione', 24 ottobre 2008)

"Piacerà ai fan di Ben Stiller che puntualmente indicano il vecchio 'Zoolander' come uno dei top
della commedia di tutti i tempi. Ce ne deve essere una bella fetta in America, dal momento che
'Tropic Thunder' buttato sul mercato estivo Usa senza eccessive ambizioni s'è rivelato un robusto blockbuster (170 milioni di dollari d'incasso contro un budget di 80). Ma siccome i 170 non li fai solo cori i patiti di Ben, è il caso di arguire, che anche parecchi spettatori ai di sopra di ogni sospetto abbiano trovato pane per i loro denti. Tra i bocconi più appetitosi, le presentazioni dei tre eroi colle rispettive carriere . Certo, Ben ha la mano grossa e pesante. E quindi incappa non di rado in brutte cadute di gusto. Come una satira sgraziata dell'handicap e immagini dei piccoli vietnamiti che vengono proiettati in alto come pupazzi." (Giorgio Carbone, 'Libero', 24 ottobre 2008)

"'Tropic Thunder' irride appunto la retorica reducistico-pacifista e le nevrosi connesse, facendole confluire in quelle dei divi, sempre pronti a ruoli impegnati quando, con quelli disimpegnati, non incassandoli. Si distingue nell'autoironia Robert Downey jr., specialista nell'appiopparsi le più incredibili malattie dermatologiche nei suoi film. Qui giunge a pigmentarsi artificialmente la pelle per avere il ruolo di un soldato nero. Nel mirino, in particolare, la disastrosa e dispendiosa lavorazione di 'Apocalypse Now' di Francis Ford Coppola e le scene madri de 'Il Padrino' di Michael Cimino e 'Platoon' di Oliver Stone. Con venti minuti di meno sarebbe un bel film." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 24 ottobre 2008)