The Color Wheel

USA 2011
L'aspirante giornalista televisiva JR deve traslocare le sue cose dall'appartamento del suo ex e decide di chiedere aiuto al fratello Colin, anche se i loro rapporti sono tutt'altro che idilliaci. Fratello e sorella, infatti, sono noti a tutti per il loro carattere intemperante e non perdono occasione per battibeccare. I due intraprenderanno così un viaggio 'on the road', a bordo di una Honda Accord, seminando lungo il tragitto caos e disastri fino a una inaspettata, quanto sconcertante, riappacificazione...
SCHEDA FILM

Regia: Alex Ross Perry

Attori: Carlen Altman - JR, Bob Byington - Professor Neil Chadwick, Kate Lyn Sheil - Julia, Anna Bak-Kvapil - Kim Thompson, Ry Russo-Young - Zoe, Alex Ross Perry - Colin, Craig Butta - Norton il Bullo, C. Mason Wells - Chris 'Wheels' Locke, Roy Thomas (II) - Impiegato motel

Sceneggiatura: Alex Ross Perry, Carlen Altman

Fotografia: Sean Price Williams

Musiche: Preston Spurlock

Montaggio: Alex Ross Perry

Scenografia: Anna Bak-Kvapil

Altri titoli:

La Roue de Couleur

Durata: 83

Colore: B/N

Genere: ROMANTICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 16 MM, HDCAM, DCP

Produzione: ALEX ROSS PERRY, BOB BYINGTON PER DORSET FILMS

NOTE
- IN CONCORSO AL 64MO FESTIVAL DI LOCARNO (2011) NELLA SEZIONE 'CINEASTI DEL PRESENTE'.
CRITICA
"Nel genere mumblecore - da 'mumble' come 'borbottare' - un ragazzo e una ragazza parlottano, per lo più di cose minime che interessano solo a loro. Sta alla bravura del regista - in questo caso anche sceneggiatore con la prima attrice, nonché attore e montatore - introdurre abbastanza cattiverie o sciocchezze per tenerci desti. Qui il motore funziona con generose dosi di antipatia. I due, fratello e sorella, hanno caratteri insopportabili: lei è appena stata piantata dal professore e vuol fare la signorina del meteo; lui ha una fidanzata e si capisce che non durerà. E dunque risultano irresistibili. Nella vita li strangoleremmo. Sullo schermo - in bianco e nero, immagini sgranate, soldi meno di zero - sono uno spasso." (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio', 5 agosto 2011)