Non aver paura

Alessio Boni e Laura Morante in un giallo/thriller sullo sfascio della famiglia. Un film pretenzioso e pasticciato diretto da Alessio Longoni

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ITALIA 2005
Laura e Franco sono una coppia separata con un figlio di nove anni, Luca. I due genitori non riescono ad appianare i loro problemi e le loro divergenze e a farne le spese è il piccolo Luca, che per vincere le proprie paure si inventa un amico immaginario, Tommi. A complicare le cose interviene un cliente di Laura - che per guadagnare qualche soldo in più lavora, all'insaputa dell'ex marito, per una 'hot line' - che, con le sue fantasie violente nei confronti dei bambini, minaccia lei e Luca. La donna, pedinata da un uomo misterioso, minacciata dal cliente e, dal momento che Franco ha scoperto la sua occupazione, a rischio di perdere la tutela del figlio decide di fuggire e nascondere il piccolo Luca...
SCHEDA FILM

Regia: Angelo Longoni

Attori: Laura Morante - Laura, Alessio Boni - Franco, Eleonora Ivone - Chiara, Valeria Milillo - Sandra, Marco Ragno - Luca, Andrea Ragno - Tommi, Cesare Bocci - Angelo, Alberto Bognanni - Investigatore, Guia Zapponi - Maestra, Alberto Tordi - Uomo incidente, Margherita Longoni - Stefania, Riccardo Volpato - Sergio, Angelo Longoni - Psicologo

Soggetto: Angelo Longoni, Massimo Sgorbani

Sceneggiatura: Angelo Longoni, Massimo Sgorbani

Fotografia: Patrizio Patrizi

Montaggio: Mauro Bonanni

Scenografia: Leonardo Conte, Alessandra Panconi

Costumi: Agata Cannizzaro

Suono: Andrea Giorgio Moser

Altri titoli:

La paura degli angeli

Durata: 104

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: FULVIO LUCISANO E GIANFRANCO PICCIOLI PER I.I.F. ITALIAN INTERNATIONAL FILM, SETTIMA LUNA

Distribuzione: I.I.F. (2005)

Data uscita: 2005-05-06

CRITICA
"'Non aver paura' di Angelo Longoni è un giallo psicologico sull'amore, che non riesce più a sconfiggere la paura e una storia a favore dell'infanzia. Un progetto pieno di buone intenzioni. Ma, se gli attori hanno fatto un buon lavoro rendendo credibili i personaggi, il film finisce con il mettere un po' troppa carne al fuoco: i pedofili, le hot-line, i divorzi devastanti, i bambini vittime dei giochi degli adulti... Mette a fuoco bene, però, i rischi che si corrono quando si è disperatamente alla ricerca di una rivincita e quanto la paura possa rendere manipolabili e fragili." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 6 maggio 2005)

"Il film dissimula sotto il thriller un'intenzione morale: quella di condannare una società senza amore, popolata da mille paure, e violenta sui più deboli: i bambini. (...) L'intento del regista Longoni ha una sua consistenza, ed è sempre notevole ancorché raro vedere il cinema italiano cimentarsi con le regole di 'genere', ma la costruzione non funziona bene e nessuno dei due protagonisti dà il meglio di sé." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 6 maggio 2005)