MORTE DI UNA RAGAZZA PERBENE

ITALIA 1999
Una studentessa della scuola di restauro viene uccisa nel cortile della scuola stessa da un colpo di pistola, sparato dall'interno dell'edificio. Accanto a lei si trovava l'amica del cuore che è decisa a scoprire cosa sia accaduto. Il commissario incaricato delle indagini segue varie piste: un compagno della ragazza, preda di strani disturbi, che verrà poi trovato morto in circostanze poco chiare; un docente dell'accademia sospettato di aver firmato false expertise; la stessa amica della ragazza, che sembra sapere più di quanto non dica e che ha una relazione segreta con il fidanzato della vittima, un giovane medico...
SCHEDA FILM

Regia: Luigi Perelli

Attori: Remo Girone - Giovanni Volterra, Romina Mondello - Giulia Magaiari, Stefan Danailov - Bidello Azzariti, Enrico Mutti - Giacomo Giussani, Stefano Santospago - Andrea Vanni, Pier Paolo Capponi - Marco Castellano, Valentina Pace - Virginia Castellano, Mita Medici - Gigliola Anfuri, Turi Catanzaro - Ispettore Mancuso, Alfredo Pea - Roberto Camerana, Riccardo Cucciolla - Prof. Giussani, Laura Marinoni - Maria Celano, Federico Di Pofi - Carlo Martucci, Luciano Turi - Mondello, Fiorenza Marchegiani - Elana Castellano, Alessia Bruno - Serena

Soggetto: Laura Toscano, Franco Marotta

Sceneggiatura: Franco Marotta, Laura Toscano

Fotografia: Sandro Grossi

Musiche: Carlo Siliotto

Montaggio: Gino Bartolini

Scenografia: Maurizia Narducci

Costumi: Andretta Ferrero

Durata: 180

Colore: C

Genere: THRILLER DRAMMATICO

Produzione: RAI FICTION REALIZZATA DA ROBERTO SESSA PER MASTROFILM

NOTE
MINISERIE TV DI 2 PUNTATE DA 90 MINUTI PER IL CICLO "DELITTI E SEGRETI" - RAIUNO

CRITICA
L'ambiente universitario è ritratto con una certa scontatezza e anche la trama non sa mai come liberarsi del retaggio della "cronaca vera". E non sono certo le citazioni colte (come il quartetto in re minore di Schubert "La morte e la fanciulla") a regalare allo sceneggiato la profondità che non ha. "Morte di una ragazza perbene" è ambientato in una scuola di restauro dove gli attori si sentono spaesati, fuori casa. Sembrano non capire se il regista Luigi Perelli pretenda da loro una recitazione realistica, stile "Piovra", o qualcosa di più onirico, più espressionista. Così si muovono nell'incertezza, pari a quella delle indagini sull'assassino. Tutti non fanno altro che nascondersi: nella storia, mentendo, nella recitazione, segregandosi nel manierato. (Aldo Grasso, "Corriere della Sera", 9.11.1999)