Maria Maddalena

Mary Magdalene

2/5
Rooney Mara pugnace nel biopic apocrifo di Garth Davis. Ma il kolossal religioso ai tempi del #MeToo e il Cristo sciamano di Joaquin Phoenix lasciano perplessi

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AUSTRIA 2018
Nella Terra Santa del primo secolo, Maria Maddalena è una giovane donna che abbandona la propria famiglia e il piccolo villaggio di pescatori in cui è nata per unirsi a un movimento nuovo. Ispirata da Gesù di Nazareth, dalla sua carismatica guida e dai suoi insegnamenti, Maria si incammina con gli altri discepoli per il viaggio verso Gerusalemme, ritrovandosi al centro del momento fondante del Cristianesimo.
SCHEDA FILM

Regia: Garth Davis

Attori: Rooney Mara - Maria Maddalena, Joaquin Phoenix - Gesù, Chiwetel Ejiofor - Pietro, Tahar Rahim - Giuda Iscariota, Ariane Labed - Rachele, Denis Ménochet - Daniele, Lubna Azabal, Tchéky Karyo, Hadas Yaron - Sarah, Ryan Corr - Giuseppe, Irit Sheleg, Jacopo Olmo Antinori, Roy Assaf - Sacerdote del Tempio, Tawfeek Barhom - Giacomo, Charles Babalola - Andrea, Sarah-Sofie Boussnina, Giorgio Caputo, Giovanni Cirfiera, Massimiliano Cutrera - Esorcista, Giacomo Fadda, Uri Gavriel - Filippo, Shira Haas - Lea, Tsahi Halevi - Ephraim, Michael Moshonov - Matteo, Lior Raz - Capo della Comunità di Magdala, David Schofield - Tommaso, Francesco Scianna, Zohar Shtrauss - Giovanni, Theo Theodoridis - Lazzaro

Sceneggiatura: Helen Edmundson, Philippa Goslett

Fotografia: Greig Fraser

Musiche: Jóhann Jóhannsson, Hildur Guðnadóttir

Montaggio: Alexandre de Franceschi, Melanie Oliver

Scenografia: Fiona Crombie

Arredamento: Glen W. Johnson

Costumi: Jacqueline Durran

Effetti: David Nelson (II), Bernard Newton

Suono: Robert Mackenzie

Durata: 120

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA 65, D-CINEMA (1:2.20)

Produzione: IAIN CANNING, EMILE SHERMAN, LIZ WATTS PER SEE-SAW FILMS, PORCHLIGHT FILMS, UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL PRODUCTION (UPIP)

Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES

Data uscita: 2018-03-15

TRAILER
CRITICA
"(...) la sceneggiatura non è eccezionale. Non rende carismatica nessuna delle figure che circondano i due protagonisti, e anche il rapporto fra questi è espresso più attraverso la recitazione e la regia che attraverso la scrittura. L'immagine di una Maria Maddalena che si libera da una famiglia opprimente incapace di capirla, è sicuramente efficace sul piano narrativo, anche perché la avvicina alla protagonista di un romanzo, ma, mancando un grande sviluppo del personaggio, poteva rischiare di conferire al suo percorso connotati un po' adolescenziali. A far intuire quale ruolo può aver avuto davvero come sorta di apostolo aggiunto sono, piuttosto, come detto, azzeccate scelte di regia e di direzione degli attori. Il Gesù di Phoenix è uno dei più sofferti visti sullo schermo. La contrazione narrativa che si è scelta, poi, ce lo fa trovare, 'in medias res', già esausto e desideroso di requie. (...) Il Gesù che il film ci propone vede dunque in Maria Maddalena una risorsa trovata 'in extremis'. I due finiscono così per essere, in un certo senso, l'uno la salvezza dell'altro. Un concetto che il film cerca di esprimere tutto a livello emotivo, attraverso le intense interpretazioni di Mara e Phoenix ma anche attraverso scelte un po' più facili, come un accompagnamento musicale ininterrotto e un montaggio che - come va molto di moda recentemente - imita quello del cinema di Malick nell'essere sottilmente antinarrativo. Entrambi questi ultimi elementi, peraltro, sono condotti con ispirazione e non intaccano la sincerità delle intenzioni. Il risultato è un film che vuole essere genericamente attendibile e che di certo contribuisce a infondere nell'immaginario collettivo una Maria Maddalena dai connotati più positivi e complessivamente più veritieri rispetto al passato. Ma soprattutto, pur senza arrivare ad agitare corde profonde, si propone come uno dei più emozionanti fra i film d'argomento biblico o evangelico, anche solo per il nuovo punto di vista che lo contraddistingue, capace di sorprendere lo spettatore in molti momenti." (Emilio Ranzato, 'L'Osservatore Romano', 15 marzo 2018)

"Il film di Davis è una gemma di sottrazione, pudore e sussurri. Il rapporto è spirituale e politico nel senso più alto. I due diventeranno leader di rivoluzionari, gli apostoli, scombussolati dagli eventi. (...) Mara e Phoenix sono eccellenti." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 15 marzo 2018)

"Piacerà per la splendida fotografia (la Sicilia non è mai sembrata cosi «cinegenica»). E per l'interpretazione della Rooney. Che compensa con il pathos e la convinzione il suo sex appeal così così. Ma se paesaggio e attori sono da raccomandare è molto difficile da digerire la manipolazione del personaggio in nome del femminismo e di un'operazione nostalgia degli anni 70 che ora è diventata evidentemente 'trendy'." (Giorgio Carbone, 'Libero', 15 marzo 2018)

"Film lento, didascalico, che cerca di «glorificare» l'immagine di Maria Maddalena (brava la Mara), riabilitata, di recente, dalla chiesa col titolo di «Apostola degli Apostoli». Il problema è che qui si è esagerato all'opposto, trasformando la prima testimone della resurrezione di Cristo nella figura a lui più vicina, relegando gli apostoli a ruoli anonimi, rancorosi (Pietro). Si salva solo il disilluso Giuda, mentre Phoenix vince il titolo di peggior Gesù visto al cinema." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 15 marzo 2018)