Maniaci sentimentali

ITALIA 1993
Mara e Luca sono una coppia ormai alla frutta. Nello stagionato casale di campagna ormai ambito dalla cementata periferia romana si sta per celebrare un'imbarazzante riunione di famiglia, in occasione di una doppia cresima. Pranzo avvelenato, per via dei rancori, delle meschinità e delle frustrazioni che albergano nella rustica dimora in disarmo. Dove si ritrovano in rapida successione: la sorella di Luca, Serena, trentenne divorziata con figlioletto e un gran bisogno di brividi erotici; la sorella di Mara, Claudia, cantante lirica dagli amori impetuosi e subitanei; l'amico Sandro, produttore quarantenne sommerso dai debiti e segretamente innamorato della padrona di casa. Completano il quadretto familiare la sorellina Giusy, adolescente estenuata dalle richieste sessuali del fidanzatino proletario, e la madre inglese, che non ha mai perdonato il marito fuggito con una bionda soprannominata "zinne e culo".
SCHEDA FILM

Regia: Simona Izzo

Attori: Ricky Tognazzi - Luca, Barbara De Rossi - Mara, Alessandro Benvenuti - Sandro, Monica Scattini - Serena, Clelia Rondinella - Claudia, Veronika Logan - Giusy, Patricia O'Hara - Madre, Edoardo Mottini - Fabio, Giuppy Izzo - Caterina, Alessandro Giannini - Maurizio, Germana Dominici - Laura, Giulia Cofani - Sarah, Anna Maria Cofani - Giuditta, Stefano Benassi - Rodolfo, Sergio Rossi - Padre

Soggetto: Simona Izzo, Graziano Diana

Sceneggiatura: Simona Izzo, Giuseppe Manfridi, Graziano Diana

Fotografia: Alessio Gelsini Torresi

Musiche: Antonio Di Pofi

Montaggio: Angelo Nicolini

Scenografia: Mariangela Capuano

Costumi: Raul Settimelli

Durata: 95

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: D.I.R. INTERNATIONAL FILM - UNION P.N.

Distribuzione: UIP (1994) - PANARECORD

NOTE
- REVISIONE MINISTERO APRILE 1994.

- PREMIO DAVID 1994 PER MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE (SIMONA IZZO), MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA (MONICA SCATTINI).
CRITICA
"(...) Attori alternativamente simpatici, bellezze mai dome, battute da seratina borghese, ritmo sufficiente e piccoli equivoci che sarebbe meglio non usare più (...)". (Segnocinema).