LUI PORTAVA I TACCHI A SPILLO

TENUE DE SOIREE

FRANCIA 1986
In una sala da ballo, nei bisticci di una strana coppia (lui è Antoine, un uomo insignificante, e lei Monique, una prostituta stufa della vita magra che il marito le fa condurre, malgrado reiterate e patetiche proteste di amore) interviene Bob. Questo Bob è un gigante, svaligiatore fortunato di ville e omosessuale dichiarato e convinto. Il duo ne è travolto, viene implicato nei furti e si dà con il nuovo amico ad una vita ben più comoda. Senonché Bob comincia ad insidiare Antoine con un corteggiamento sottile e appiccicoso, cui la donna assiste sgomenta e impotente. Le resistenze di Antoine crollano e Bob si impossessa di lui, anima e corpo: i tre vivono ormai insieme e Monique è costretta a far da serva e ad assistere alle effusioni del marito e dell'altro. Poi gli eventi precipitano: Monique se ne va a fare l'entraineuse in una grande discoteca ed è qui che una sera incontra Bob al braccio di Antoine, tenerissimo con lui e travestito da donna. Monique spara al marito e lo ferisce, ma i tre, tutti in abiti femminili, continueranno a stare insieme, nel freddo inverno parigino, offrendo per strada le loro prestazioni a clienti occasionali.
SCHEDA FILM

Regia: Bertrand Blier

Attori: Gérard Depardieu - Bob, Michel Blanc - Antoine, Miou-Miou - Monique, Michel Creton - Pedro, Jean-François Stévenin - L'Uomo Della Coppia A Letto, Bruno Cremer - L'Amante Dell'Arte, Mylène Demongeot - La Donna, Jean-Pierre Marielle - L'Uomo Depresso, Jean-Yves Berteloot, Caroline Sinol

Soggetto: Bertrand Blier

Sceneggiatura: Bertrand Blier

Fotografia: Jean Penzer

Musiche: Serge Gainsbourg

Montaggio: Claudine Merlin

Scenografia: Théobald Meurisse

Costumi: Michèle Cerf

Altri titoli:

MENAGE

EVENING DRESS

Durata: 84

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI

Produzione: HACHETT PREMIERE D D PRODUCTIONS CINE VALSE/PHILIPPE DUSSART

Distribuzione: MEDUSA DISTIBUZIONE

CRITICA
"Salutato come un capolavoro dai francesi, 'Lui portava i tacchi a spillo' ('Tenue de soirée') è molto gradevole nella prima parte quando mette a confronto l'attore Michel Blanc, calvo, timido mingherlino, e un Gérard Depardieu più enorme e irruento del solito e quando Miou-Miou tratteggia con altrettanta bravura il profilo di Monique. Sebbene gli intenditori vantino la squisita crudezza del dialogo, poi il film va nella commedia da 'Boulevard', quale si confà ai nostri tempi permissivi. Bertrand Blier, che lo ha scritto e diretto, è regista di garbo, e spiritoso e attento alle sfumature, sa trovare i toni giusti per introdurre qua e la, sotto la pelle l'amaro dello scherzo.
E a conti fatti Michel Blanc, il recente premio di Cannes per l'attore migliore, seppure ex aequo, non l'ha rubacchiato." (Giovanni Grazzini, 'Il Corriere della Sera', 20 settembre 1986)

"È un film che farà molto discutere, che desterà scandalo, che sarà esecrato. O che sarà esaltato e divertirà. Parliamo di 'Lui portava i tacchi a spillo' presentato all'ultimo festival di Cannes diretto da Bertrand Blier e interpretato da Gérard Depardieu, Miou-Miou e Michel Blanc che ha vinto la Palma d'oro come miglior attore. (...) Al di là del paradosso e delle situazioni esasperate, il film si sviluppa come un gioco barocco portato fino alla follia, o più semplicemente all'incubo. Aiutato da un gergo estremamente violento, volgare e aspro (mai in un film si erano sentite tali espressioni), la vicenda funziona come un perfetto meccanismo di vaudeville a luci rossa soprattutto nella prima parte, con un dialogo scoppiettante, una recitazione controllatissima, un montaggio efficace." (Vittorio Spiga, 'Il Resto del Carlino', 15 ottobre 1986)

"'Putain de film', che fin dallo slogan pubblicitario celebrava il trionfo della parolaccia, in Francia 'Tenue de Soirée' era in festa agli incassi e piaceva agli intellettuali prima ancora di affrontare la prova del Festival di Cannes (dove Michel Blanc ha vinto ex-aequo il premio per il miglior attore). Presentato ora sui nostri schermi con il titolo 'Lui portava i tacchi a spillo' il film di Bertrand Blier è una variazione inedita sul classico triangolo amoroso: Bob si inserisce nel matrimonio stanco e rissoso di Monique e Antoine per diventare l'amante di lui. Antoine è il mite e disadorno Blanc, Monique è una Miou Miou incattività. Bob il ladro è un travolgente Gérard Depardieu sparato attraverso la vicenda come una palla di cannone. (...) Un film sfacciatamente osceno che non contiene traccia di volgarità. Speriamo che il segreto della formula sia scoperto e applicato anche dagli imitatori perché, in base alla legge dell'iterazione del successo, dobbiamo aspettarci che il 'Putain de genre' continui." (Tullio Kezich,'la Repubblica', 5 settembre1986)