LASCIATECI IN PACE

ITALIA 1953
Achille Buongiorno, commesso in una drogheria di paese, è bistrattato dalla moglie e dal cognato, ferventi missini; mentre la sua figliola è innamorata di un dottore, aderente ad un partito di sinistra. Un giorno Achille viene a Roma per ritirare i petardi per la festa del Santo. Mentre passa col pacco dei petardi davanti al Grand Hotel, nel momento, in cui ne esce un illustre personaggio americano, i petardi prendono fuoco. I giornali di sinistra e di destra s'impadroniscono dell'incidente, che viene interpretato come un gesto di ribellione all'imperialismo americano L'adesione di Achille è sollecitata da tutti i partiti: ogni partito vuol farne il proprio capolista nelle elezioni. Quando i comunisti promettono la costruzione di un acquedotto, Achille accetta la candidatura offertagli ed è eletto sindaco. Ma le promesse erano un espediente elettorale e le scoperte di un pseudo-rabdomante sono un trucco. Un giorno l'onesto Achille scopre una bomba ad orologeria, nascosta dai rossi presso gli scavi iniziati, col proposito d'attribuire l'attentato ai missini. Achille porta fuori dall'abitato la bomba, che scoppiando produce un avvallamento, dal quale sprizza un'abbondante vena d'acqua. La scoperta miracolosa consacra definitivamente la popolarità del buon sindaco.
SCHEDA FILM

Regia: Marino Girolami

Attori: Vincenzo Favelli, Vira Silenti, Virgilio Riento, Nino Milano, Alda Mangini, Umberto Spadaro - Achille Buongiorno, Enrico Viarisio, Mario Carotenuto, Luisa Rossi, Franca Marzi, Arturo Bragaglia, Enzo Maggio, Enzo Fiermonte, Gianni Luda, Nando Bruno, Dante Maggio

Soggetto: Franco Monicelli

Sceneggiatura: Vittorio Nino Novarese, Golfiero Colonna

Fotografia: Gábor Pogány

Musiche: Mario Nascimbene

Scenografia: Arrigo Equini

Durata: 90

Genere: SATIRICO

Produzione: EPIC FILM - JUNIOR

Distribuzione: EPIC - REGIONALE

CRITICA
"Un modesto film di satira politica, in cui si cerca di prendere in giro un pò tutti i partiti, la cui principale missione sembra essere quella di scocciare il prossimo. L'argomento (...) meritava maggiore arguzzia e più acuto spirito di osservazione". (U. Tani, "Intermezzo", n. 13 del 15/7/1954).