La seconda moglie

ITALIA 1998
Estate del 1957 in Toscana. Fosco, ex partigiano ora camionista commerciante ma anche capo di un gruppetto di amici tombaroli, sposa in seconde nozze Anna, una bellissima ragazza madre siciliana. La donna, all'inizio a disagio di fronte all'esuberanza del marito, a contatto con le altre che lavorano per Fosco e sostenuta dalla cognata Fernanda, si fa coraggio, comincia ad essere più esigente verso il marito e a prendere le difese di Livio, il figlio di lui, timido e chiuso ragazzo alle soglie della maturità. Un giorno Fosco, mentre cerca di vendere un pezzo archeologico ritrovato di nascosto, viene arrestato e poi condannato al carcere. In questo periodo di assenza del padre, Livio comincia ad attaccarsi ad Anna, fino a che tra i due esplode una incosciente passione. Quando Fernanda lo viene a sapere, impone ad Anna la regola del silenzio. Ma Fosco, tornato a casa, ne viene informato e non fa drammi. Nei confronti del figlio cerca lentamente di concedergli il perdono per riconquistarne l'affetto; verso la moglie invece decide di ristabilire con atteggiamenti molto decisi quel senso delle priorità, che si era smarrito. Due anni dopo, ad una comunione, tutta la famiglia si ritrova. Livio è fidanzato con Antonella, ma tra lui e Anna corre uno sguardo malinconico e disarmato.
SCHEDA FILM

Regia: Ugo Chiti

Attori: Maria Grazia Cucinotta - Anna, Lazar Ristovski - Fosco, Giorgio Noe' - Livio, Jessica Auriemma - Santina, Sergio Pierattini - Zio Moreno, Stefano Abbati - Zio Umberto, Patrizia Corti - Fernanda

Soggetto: Nicola Zavagli, Ugo Chiti

Sceneggiatura: Nicola Zavagli, Ugo Chiti

Fotografia: Raffaele Mertes

Musiche: Aldo De Scalzi, Gianni Zampagni

Montaggio: Roberto Perpignani

Scenografia: Francesco Bronzi

Costumi: Aldo Buti

Altri titoli:

The Second Wife

Durata: 122

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: MARIO VITTORIO CECCHI GORI

Distribuzione: CECCHI GORI DISTRIBUZIONE

NOTE
FONICO: GIANNI ZAMPAGNI.
CRITICA
"Ridicolo fumetto erotico-sentimentale che non sfigurerebbe nel luccicante medagliere di Tinto Brass, se non fosse per il fatto che la pudibonda protagonista, memore di un antico giuramenti (mai nuda sul set), si limita a mostrarsi in reggiseno e slip". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 24 ottobre 2001)