Il Vangelo secondo Matteo

FRANCIA 1964
Seguendo fedelmente il Vangelo di S. Matteo, il film narra la vita di Gesù Cristo dall'Annunciazione alla Vergine Maria al matrimonio di Lei con Giuseppe, dalla nascita di Gesù alla strage degli Innocenti. Divenuto adulto, Gesù, nel deserto, affronta le tentazioni e dopo 40 giorni percorre la Palestina per predicare la Buona Novella, seguito dagli Apostoli. La Sua presenza fra gli uomini è segnata dai miracoli, dal Sermone della Montagna, dal tradimento di Giuda Iscariota, fino al momento in cui, processato da Pilato, viene condannato alla crocefissione. La Resurrezione conclude la vita terrena del Redentore.
SCHEDA FILM

Regia: Pier Paolo Pasolini

Attori: Enrique Irazoqui - Cristo, Margherita Caruso - Maria giovane, Susanna Pasolini - Maria vecchia, Marcello Morante - Giuseppe, Mario Socrate - Giovanni Battista, Settimio Di Porto - Pietro, Otello Sestili - Giuda Iscariota, Ferruccio Nuzzo - Matteo, Giacomo Morante - Giovanni Apostolo, Alfonso Gatto - Andrea, Enzo Siciliano - Simone, Giorgio Agamben - Filippo, Guido Cerretani - Bartolomeo, Luigi Barbini - Giacomo di Alfeo, Marcello Galdini - Giacomo di Zebedeo, Elio Spaziani - Taddeo, Rosario Migale - Tommaso, Rodolfo Wilcock - Caifa, Alessandro Tasca - Ponzio Pilato, Amerigo Bevilacqua - Erode il Grande, Francesco Leonetti - Erode Antipa, Franca Cupane - Eroidiade, Paola Tedesco - Salomè, Rossana Di Rocco - L'angelo del Signore, Eliseo Boschi - Giuseppe d'Arimatea, Natalia Ginzburg - Maria di Betania, Renato Terra Caizzi - Un fariseo, Ninetto Davoli - Un pastorello, Enrico Maria Salerno - voce di Gesù Cristo

Soggetto: Pier Paolo Pasolini

Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini

Fotografia: Tonino Delli Colli, Giuseppe Ruzzolini - operatore, Vittorugo Contino - assistente

Musiche: Luis Enríquez Bacalov - coordinamento

Montaggio: Nino Baragli

Scenografia: Luigi Scaccianoce, Dante Ferretti - assistente

Costumi: Danilo Donati

Effetti: S.P.E.S., E. Catalucci

Altri titoli: L'Évangile selon saint Matthieu, The Gospel According to St. Matthew

Durata: 142

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRIFLEX, 35 MM (1:1.66)

Tratto da: vangelo di Matteo

Produzione: ALFREDO BINI PER ARCO FILM, COMPAGNIE CINEMATOGRAPHIQUE DE FRANCE

Distribuzione: TITANUS - MONDADORI VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI, DE AGOSTINI, L'UNITA' VIDEO (IL GRANDE CINEMA) - LASERDISC: PIONEER ELECTRONICS

NOTE
- IL FILM E' DEDICATO "ALLA CARA, LIETA, FAMILIARE OMBRA DI GIOVANNI XXIII". - PRESENTATO ALLA XXV MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1964) HA OTTENUTO: PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA, PREMIO OCIC, PREMIO FIPRESCI, PREMIO FEDERAZIONE ITALIANA CINEFORUM, PREMIO GRIFONE D'ORO - NASTRO D'ARGENTO 1965 PER MIGLIOR FILM, FOTOGRAFIA E COSTUMI. - NEL 2004 E' USCITA NELLE SALE LA VERSIONE RESTAURATA DA MEDIASET IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA.
CRITICA
"Evitando rigorosamente i pericoli e i veleni dell'estetismo (...) ripropone così un Cristo radicato nella terra e nel paesaggio, circoscritto dalla dolente coralità della folla (...). Il suo è soprattutto un Cristo del processo implacabile e strenuo alla razza di vipere (...) che esplode nelle grandi sequenze della collera (...) e ritorna nel grido di protesta e di ribellione del Crocefisso, che si stacca sull'atroce indifferenza della città, murata nella luce dell'alba". (A. Ferrero, "Cinema Nuovo" n. 171, settembre 1964) "Come cura omeopatica e contraltare alla violenza di Gibson, torna in sala il capolavoro spirituale del laico Pasolini restaurato da Mediaset, riportando a gran splendore pittorico la fotografia di Delli Colli e il décor magnifico di Donati con i riferimenti alla pittura del '400. Anche qui gli immobili, proletari sassi di Matera e i volti eterni della povera gente a far da sfondo geo-sociale al Vangelo più antico, prezioso ed epico, quello di Matteo e non di 'Braveheart'. (...) L'autore sceglie la rivoluzionaria, eterna bellezza delle parole del Vangelo, chiamando come complici amici, parenti e intellettuali e offrendo, preveggente autobiografia, all'amata madre il ruolo della sofferente Madonna. Questo Vangelo è figlio di un'epoca, dedicato alla lieta memoria di Giovanni XXIII, contro cui gioca l'integralista film americano. Stupisce ancora la semplice violenza del messaggio, la religione passata al vaglio marxista che non perde fiducia negli uomini. Pasolini porta in dote la profondità interiore cui arriva la cinepresa se materialmente in mano a un poeta che tramanda voglia di pace e di spada, proprio secondo Matteo, nel ricordo, era il '63, di quella crocefissione laica e dolorosa della sua magnifica e religiosissima 'Ricotta'." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 10 aprile 2004)