IL RAGAZZO DEL PONY EXPRESS

ITALIA 1986
Agostino detto Ago, presa con grande gioia familiare la laurea con 110 e lode, ha il problema di trovare un lavoro: lui non manca di darsi da fare, ma incontra o un muro, o soluzioni assurde e perfino indecorose. Rita, una sua ex compagna di studi che lavora al Pony Express (una agenzia di recapiti celeri) lo induce a procurarsi un motorino, per essere assunto. I soldi per acquistarlo Ago li trova in un modo a dir poco inconsueto: si scontra in una bella ragazza che esce d'impeto dalla automobile restandogli tra le mani la borsetta di costei. La ragazza (Claudia) riavrà la borsa (e, a suo tempo con i primi guadagni, il denaro); lei è una ragazza-bene, lavora con Olivia un'amica assai sofisticata padrona di un negozio di articoli alla moda, la quale Olivia, riconosciuto un giorno nel fattorino che reca una lettera il "presunto" scippatore lo denuncia. Ma Claudia, che ha preso in simpatia (ricambiata) Ago, dichiara che c'è stato un equivoco di persona. I due ormai si vogliono bene e, dopo i soliti piccoli malintesi tra innamorati, concluderanno in letizia il loro amore tanto più che un colpo di fortuna frutta al giovane un impiego, più consono alle sue qualità ed agli studi brillantemente fatti.
SCHEDA FILM

Regia: Franco Amurri

Attori: Jerry Calà - Ago, Isabella Ferrari - Claudia, Alessandro Benvenuti, Emanuela Taschini, Gabriella Saitta, Maria Cristina Rinaldi, Tiberio Murgia, Angelo Botti, Germana Dominici, Fiammetta Baralla, Nerina Montagnani

Soggetto: Carlo Cotti

Sceneggiatura: Stefano Sudriè, Cesare Frugoni, Marco Cavaliere, Jerry Calà, Franco Amurri

Fotografia: Giuseppe Berardini

Musiche: Umberto Smaila

Montaggio: Raimondo Crociani

Scenografia: Egidio Spugnini

Costumi: Roberta Guidi Di Bagno

Durata: 87

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: NUMERO UNO CINEMATOGRAFICA PER RETEITALIA

Distribuzione: C.I.D.I.F. (1986)

CRITICA
"Tira aria di famiglia fra 'Sette chili in sette giorni', il film natalizio con Pozzetto e Verdone, e 'Il ragazzo del Pony Express' con Jerry Calà, che è uscito da quasi tre mesi, ma che arriva solo ora sugli schermi bresciani: si comincia infatti con una laurea, stavolta però in Economia e commercio ed acquisita con 110 e lode, per poi proseguire con la questione della disoccupazione giovanile. (...) Il tutto con una regia abbastanza anodina, per non dire scialba, le smorfie di Calà, che si è comunque trovato assai più a suo agio in precedenti occasioni, i languidi sorrisi e lo sguardo assassino della Ferrari che offre agli ammiratori anche uno scampolo di seno e che rimedia con le doti fisiche alle defaillances interpretative, acrobazie motociclistiche, contorno giovanilistico, la presenza dell'ex-Giancattivo Alessandro Benvenuti nei panni di un ragioniere fatalista, un omaggio al passato con Tiberio Murgia. Con film simili, comunque, è più che mai il caso di dire che chi si contenta gode..." (Marco Bertoldi, 'Il Giornale di Brescia' , 8 febbraio 1987)

"Jerry Calà di nuovo al centro di un passatempo giovanilista con un leggero spunto sentimentale e tanta goliardia. Diretto dal giovanissimo Franco Amurri che lo ha scritto in collaborazione con Jerry Calà, Marco Cavaliere, Cesare Frugoni e Stefano Sandrié, il film non va al di là di un passatempo basato su allusioni e battute salaci. Jerry Calà ammicca riproponendo le sue due espressioni consuete: ora l'aria da furbo, ora il candore di un bambino. Buon comprimario, Alessandro Benvenuti nei panni di un ragioniere che divide col protagonista una camera d'affitto; lei è Isabella Ferrari, qui smagrita e dedita allo yoga in una parte appena abbozzata. Le altre sono Germana Dominici, Emanuela Taschini e Gabriella Saitta, oltre a una fugace apparizione di Nerina Montagnani." ('la Repubblica' , 4 dicembre 1986)

"Calà Calogero detto Jerry classe 1951, nato a Catania ma cresciuto fra Milano, Verona e Bologna. Dal '79 a oggi, 14 film con titoli come 'I fichissimi' e 'Al bar dello sport', 'Vado a vivere' da solo' e 'Domani mi sposo', 'Yuppies', 'Vacanze in America' ecc. Se i risultati sono quelli che sono, l'ambizione è chiara: disegnare una piccola mappa (modello fratelli Vanzina) dei giovani d'oggi, completa di aspirazioni, distrazioni e disoccupazioni. (...) Diretto con mano già relativamente sicura dall'esordiente Franco Amurri, 'Il ragazzo del pony express' si distacca (timidissimamente) dagli altri prodotti acqua e sapone del filone targato Reteitalia per una certa cura accordata ai personaggi di contorno e per qualche trovata discreta (come la gag-tormentone della Vespa senza cavalletto, l'indiano che abita nel quartiere Coppedè o la trasformazione in pseudoGilda della timida collega). Il ritmo però non è proprio travolgente, e la strizzatina d'occhio conclusiva a intrigo internazionale non riscatta un finale assai fiacco, col pony express finalmente 'a cavallo di un caval...'." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero' , 2 dicembre 1986)