Il mio vicino Totoro

Tonari no Totoro

3.5/5
L'alba di un genio: ritorna in sala l'animazione fantastica di Hayao Miyazaki. Protagonista, il "logo" dello Studio Ghibli

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GIAPPONE 1988
Satsuke e sua sorella Mei si trasferiscono in una casa di campagna, insieme al padre, per stare vicino alla madre ricoverata in ospedale. Le due ragazze scoprono che la foresta vicino alla loro nuova abitazione è abitata da creature magiche tra cui lo spirito buono della foresta Totoro, una creatura grigia e morbida dall'aspetto un po' pittoresco. Grazie all'amicizia con questi strani personaggi, le due ragazze iniziano fantastiche avventure...
SCHEDA FILM

Regia: Hayao Miyazaki

Soggetto: Kubo Tsugiko, Hayao Miyazaki

Sceneggiatura: Hayao Miyazaki

Fotografia: Mark Henley

Musiche: Joe Hisaishi

Montaggio: Takeshi Seyama

Scenografia: Kazuo Oga

Effetti: Kaoru Tanifuji

Altri titoli: My Neighbor Totoro

Durata: 86

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE FANTASY

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Tratto da: Libro omonimo di Hayao Miyazaki e Kubo Tsugiko (ed. Panini Comics)

Produzione: STUDIO GHIBLI, TOKUMA JAPAN COMMUNICATIONS CO. LTD., WALT DISNEY ANIMATION

Distribuzione: LUCKY RED (2009, 2015)- DVD: LUCKY RED (2010)

Data uscita: 2015-12-12

TRAILER
NOTE
- PRIMA USCITA IN ITALIA: 18-09-2009.
CRITICA
"Uno dei maggiori pregi del cinema di Hayao Miyazaki è quello di non invecchiare mai. Data 1988 questo 'Mio vicino Totoro', fiaba e parabola appartenente al filone 'infantile' del maestro giapponese: quello che dice grandi verità in forma poetica e accessibile agli spettatori più piccoli. Il film è un inno alla natura e al candore, venato di nostalgia (come un film di Ozu in versione animata) per tempi, forse solo ideali, di rapporti improntati a gentilezza e generosità. E, forse, anche per un'epoca in cui i cartoon non erano generati al computer né tridimensionali." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 17 dicembre 2015) "Sulla scia del grande successo ottenuto dalle ultime pellicole del maestro dell'animazione giapponese, Miyazaki (ultimo in ordine di tempo, 'Ponyo sulla scogliera'), la Lucky Red - che ha distribuito tutti i suoi lavori in Italia - ha deciso di mandare nelle sale un suo film del 1988. Ebbene sì, vent'anni sono passati da quando Miyazaki ha disegnato le avventure di due sorelline che si trasferiscono con il padre in una casa di campagna i cui dintorni sono abitati dal signor Totoro, che è un fantasma del bosco. Una favola per bambini di grandissima sapienza e incanto che non dimostra affatto gli anni passati, bensì rinnova la magia di una narrazione che fonde e confonde mondi e realtà, riuscendo a portare bimbi e grandi alle loro più pure emozioni. Un classico dell'animazione in cui Miyazaki dimostra la sua arte e mestiere, proprio perché non vuole spiegare e dimostrare nulla, bensì mettere in piedi sistemi narrativi e immaginativi." (Dario Zonta, 'L'Unità', 18 settembre 2009) "Nel 'Mio vicino Totoro' manca quasi del tutto la paura, ingrediente immancabile nei film e cartoons per l'infanzia. Le due sorelline che si trasferiscono col padre in una casa di campagna circondata da un fitto bosco e dominata da un maestoso albero di canfora, si trovano infatti subito confrontate a misteriose bestiole domestiche o silvestri che apparentemente solo loro vedono. Ma non c'è mai nulla di davvero minaccioso, sul timore prevalgono lo stupore, la meraviglia, il comico, insomma l'appagamento estetico, che nei bambini è fortissimo anche se nessuno stranamente se ne ricorda mai. E quando la paura arriva, non viene dal mondo incantato scoperto ma dalla concreta seppur temporanea scomparsa della piccola Mei. Oppure dalla malattia della madre, ricoverata in ospedale. Che però non è una tragedia incombente o una minaccia insopportabile, ma un fatto della vita, un'incognita da esplorare e a cui dare il giusto peso. Come tutto in questo film che procede di sorpresa in sorpresa con impennate poetiche e gag irresistibili che non ci azzarderemo a raccontare per non guastare il piacere di scoprire di persona i colori, le forme, i suoni grazie a cui Miyazaki ci porta in un mondo mai visto. Con una capacità di reinventare a colpi di creature fantastiche e di paesaggi più veri del vero la Natura ci suoi prodigi che lascia davvero senza fiato. A tutte le età." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 settembre 2009) "Ispirato da un manga, il film ha poetiche sospensioni, è buono senza retorica. La trovata migliore è il gattobus a sei zampe, col sorriso del micio di Alice, e gira nel bosco gratis: se la Moratti lo scritturasse per gli orti dell'Expo?"(Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 18 settembre 2009)