Il giorno del grande massacro

The Master Gunfighter

USA 1975
Nella non civilizzata California vivono pacifici indios e peones spagnoli che, tuttavia, vessati da messicani e americani, cercano di sopravvivere pagando in oro agli Stati Uniti la loro libertà. Don Santiago, padrone di una grossa hacienda, ha concesso la mano della figlia Eula all'avventuriero Finley McCloud, campione di pistola e di spada da samurai; ma ha ceduto il governo al figlio Pablo. Questi, non trovando altra soluzione, depreda l'oro di un naviglio americano e stermina gli indios di Goleta affinchè non parlino. Finley, casuale testimone del massacro, castiga se stesso per il non intervento andando esule a Juarez nel Messico. Tre anni dopo, tuttavia, avendo saputo che il cognato sta per compiere analoga impresa, nonostante il giuramento fattogli, torna presso i Santiago per impedirlo. Compiuta una carneficina, ucciso in duello Pablo, Finley malconcio ed Eula si allon-tanano tristi e soli.
SCHEDA FILM

Regia: Frank Laughlin

Attori: Tom Laughlin - Finley, Ron O'Neal - Paulo, Lincoln Kilpatrick - Jacques, Geo Anne Sosa - Chorika, Barbara Carrera - Eula, Victor Campos - Maltese, Hector Elias - Juan, Richard Angarola - Don Santiago, Michael Lane - Frewen, David S. Cass Sr. - Mcdonald, Geoann Josa - Chorika, James Andronica - Abel

Soggetto: Tom Laughlin

Sceneggiatura: Tom Laughlin

Fotografia: Jack A. Marta

Musiche: Lalo Schifrin

Montaggio: Danford B. Greene, William H. Reynolds

Scenografia: Albert Brenner

Costumi: Patricia Norris

Effetti: Jesse Wayne

Durata: 110

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, TECHNICOLOR, METROCOLOR

Produzione: BILLY JACK ENTERPRISES

Distribuzione: PIC

NOTE
- REMAKE STATUNITENSE DEL FILM "CHAMBARA" ("LA' DOVE VOLANO I CORVI") DI HIDEO GOSHA.
CRITICA
"Il film è sofisticato e ambizioso, non privo di fascino per i paesaggi e gli stravaganti umori che lo pervadono; eppure non riuscito. Esso sembra, infatti, frutto di un'idea geniale ma troppo sproporzionata alle capacità dello sceneggiatore-regista: unire il tragico delle epopee messicane a quello delle imprese cavalleresche giapponesi, il tutto con moduli cinematografici del western all'italiana. La trama ne risulta confusa; i moventi delle azioni del protagonista appaiono nebulosi; i temi umanitari - diritti degli indios e dei peones, i problemi dei coloni, la prepotenza dei nuovi conquistatori - sono appena accennati. Persino l'accenno al rapporto missioni e indios appare ambiguo, anche se solo di sfuggita accennato. Rimane evidente l'azione violenta, attenuata comunque dallo stile e dalla rapidità che elimina il sadismo, oltre che controbilanciata dagli spunti di nobiltà e generosità." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 81, 1976)