Hitchcock/Truffaut

5/5
Il libro/incontro che cambiò per sempre la (percezione della) storia del cinema. Ce lo ricorda l'altrettanto indispensabile documentario di Kent Jones: assolutamente da non perdere

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FRANCIA 2015
La più grande lezione di cinema di tutti i tempi che ci porta direttamente nel mondo del creatore di "Psycho", "Uccelli" e "La donna che visse due volte". Quando François Truffaut intervistò Hitchcock su ogni film della sua carriera ebbe un'intenzione molto chiara: mostrare ai critici americani che si erano sbagliati a sottovalutare i film di Hitchcock, che per loro erano solo film di intrattenimento e leggerezza. La visione singolare di Hitchcock viene riproposta nel film di Kent Jones da alcuni tra i più grandi registi d'oggi: Martin Scorsese, David Fincher, Arnaud Desplechin, Kiyoshi Kurosawa, Wes Anderson, James Gray, Olivier Assayas, Richard Linklater, Peter Bogdanovich e Paul Schrader. La conversazione tra i due uomini cambiò profondamente la critica nei confronti dell'approccio del cinema di Hitchcock nel mondo, ma non solo. Da allora il concetto stesso di "cinema" cambiò per sempre.
SCHEDA FILM

Regia: Kent Jones

Attori: Alfred Hitchcock - Se stesso (immagini di repertorio, François Truffaut - Se stesso (immagini di repertorio, Arnaud Desplechin - Se stesso, David Fincher - Se stesso, James Gray - Se stesso, Richard Linklater - Se stesso, Paul Schrader - Se stesso, Martin Scorsese - Se stesso, Peter Bogdanovich - Se stesso, Wes Anderson - Se stesso, Kiyoshi Kurosawa - Se stesso, Olivier Assayas - Se stesso

Sceneggiatura: Serge Toubiana, Kent Jones

Fotografia: Éric Gautier, Daniel Cowen, Genta Tamaki, Mihai Malaimare Jr., Lisa Rinzler, Nick Bentgen

Musiche: Jeremiah Bornfield

Montaggio: Rachel Reichman

Durata: 80

Colore: B/N-C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: ARTLINE FILMS, COHEN MEDIA GROUP

Distribuzione: CINEMA DI VALERIO DE PAOLIS/NEXO DIGITAL (2016)

Data uscita: 2016-04-04

TRAILER
NOTE
- PRESENTATO ALLA X EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2015) NELLA SEZIONE 'OMAGGI'.
CRITICA
" (...) bellissimo 'Hitchcock/Truffaut', il documentario diretto nel 2015 dal newyorkese Kent Jones e accolto con entusiasmo allo scorso Festival di Cannes. Tecnicamente siamo dalle parti del 'making of', il film che racconta come è stato girato un film, solo che questa volta il risultato finale coincide con un libro. In apparenza almeno, perché tra quaderni e quaderni di appunti, ore e ore di registrazione e un sopraffino lavoro di montaggio in vista del 'final cut', le analogie tra cinema e letteratura si sprecano. Questo, andrà subito aggiunto, è il tratto più riconoscibilmente 'à la Truffaut' dell'operazione, considerato il rispetto che il francese ha sempre nutrito per i classici come Balzac così come per scrittori più popolari come il fantascientifico Ray Bradbury. (...) La qualità cinematografica del dialogo fra i due registi risalta con particolare evidenza da un passaggio dei nastri originali adoperati da Jones per la sua ricostruzione (alla quale ha collaborato in modo significativo l'ex direttore dei Cahièrs, Serge Toubiana). Arriva sul set il fotografo Philippe Halsman per scattare le immagini di repertorio e suggerisce a Hitchcock di dirigere Truffaut, oltre che se stesso. Nasce così la formidabile serie di scatti nella quale le smorfie dei due artisti giocano fra ritratto e autoritratto, in un rispecchiamento pressoché infinito di rimandi e citazioni. La traccia sonora e le foto di Halsman non sono però l'unico elemento di novità apportato dal film di Jones, che per analizzare più a fondo l'importanza dello storico incontro chiama a raccolta molti testimoni eccellenti. (...) ognuno ha la sua sequenza da commentare, ognuno coglie un dettaglio che agli altri sembra sfuggire." (Alessandro Zaccuri, 'Avvenire', 22 marzo 2016)

"Non era per niente facile (...) il compito di Kent Jones, regista del documentario 'Hitchcock/Truffaut' (...). In soli 79 minuti Jones ha avuto il merito di recuperare l'audio originale di quelle interviste (...) volte a raccontare la carriera del corpulento cineasta britannico (...). Jones sfrutta tutti i vantaggi dell'audiovisivo trasformando subito quelle pagine in suadenti conversazioni dove il francese fa il passionale e l'inglese gioca con l'understatement (due voci foneticamente agli antipodi). Poi intervengono ovviamente estratti visivi di tanti gioielli (...). Ai reperti d'epoca (...) il documentario affianca anche interviste a registi di oggi. E non si tratta di artisti qualsiasi (...). Unici difetti: la durata (79 minuti non bastano a coprire quelle 300 pagine), certe omissioni rispetto al libro (grave non rendere maggiore omaggio ad Helen Scott, intellettuale e collaboratrice storica di Truffaut fondamentale per la riuscita del saggio) e la mancanza di didascalie per presentare allo spettatore non "hitchcockologo" le clip dei suoi film con un aiuto per riconoscerli." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 4 aprile 2016)