Guerra e pace

War and Peace

ITALIA 1956
La giovane figlia del conte Rostov, Natascia, s'innamora del principe Andrea Bolkonski. Natascia e Andrea si fidanzano, ma la Grande Armata di Napoleone ha oltrepassato i confini della Russia: il principe deve raggiungere l'esercito. L'amico più caro dei Rostov e di Andrea Bolkonski è Pierre Besukof, figlio naturale di un ricco principe che, morendo l'ha riconosciuto lasciandogli la sua ingente sostanza. Pietro viene circuito dalla bellissima cugina Elena, che si fa da lui sposare. Intanto Napoleone avanza vittorioso verso il cuore della Russia. Natascia, lontana dal fidanzato, sta per cedere alle lusinghe del fratello di Elena, Anatole ma interviene a tempo Pierre, che richiama Natascia ai suoi doveri. Andrea però, informato della cosa, rompe il fidanzamento. Intanto i francesi sono giunti alle porte di Mosca, che viene abbandonata dagli abitanti e incendiata. I Rostov, che si sono uniti agli altri nella fuga, tolgono dai carri le cose loro per far posto ai numerosi feriti: su uno di questi carri Natascia trova, gravemente ferito, Andrea, ch'ella sente di amare ancora. Andrea perdona Natascia, ma poco dopo muore. Pierre è rimasto a Mosca, occupata dai francesi: si proponeva di uccidere Napoleone ma la sua indole, mite e buona, gli impedisce di compiere l'attentato. Essendo intervenuto contro dei saccheggiatori, Pierre viene arrestato. I francesi sono costretti ad iniziare la loro lunga e disastrosa ritirata. Pierre viene liberato e ritorna a Mosca. I Rostov hanno avuto distrutta e saccheggiata la casa: il figlio minore, Petia, è morto in guerra. Natascia cerca di ridare coraggio e fiducia alla famiglia. Ella si accorge di amare Pierre e con lui inizierà una nuova esistenza, essendo, nel frattempo, morta Elena.
SCHEDA FILM

Regia: King Vidor

Attori: Audrey Hepburn - Natascia Rostova, Henry Fonda - Pierre Bezuchov, Mel Ferrer - Andrea Bolkonskj, Vittorio Gassman - Anatole Kuraghin, Herbert Lom - Napoleone, Oscar Homolka - Generale Kutuzov, Anita Ekberg - Hélène, sorella di Anatole e moglie di Pierre, Tullio Carminati - Padre di Anatole, Milly Vitale - Lisa, sorella di Andrea, Anna Maria Ferrero - Maria, sorella di Andrea, May Britt - Sonia, cugina di Natascia, Helmut Dantine - Amante di Hélène, Gualtiero Tumiati - Padre di Pierre, Guido Celano - Ufficiale di Napoleone, Barry Jones - Conte Rostov, padre di Natascia, Lea Seidl - Madre di Natascia, Alberto Carlo Lolli - Maggiordomo, Luciano Angelini - Giovane soldato, Clelia Matania - Attrice, Marisa Allasio - Servetta, Umberto Sacripante - Vecchio, John Mills, John Horne, Wilfrid Lawson, Teresa Pellati, Patrick Crean, Gianni Luda, Eschilo Tarquini, Alfredo Rizzo, Mauro Lanciani, Jeremy Brett, Don Little, Gertrude Flynn, Sdenka Kirchen, Nandor Gallai, Michael Tor, Piero Pastore, Vince Barbi, Inna Alexeieva, Robert Sthephens, Giuseppe Addobbati, Maria Zanoli, Alex D'Alessio

Soggetto: Lev Tolstoj

Sceneggiatura: King Vidor, Ivo Perilli, Gian Gaspare Napolitano, Ennio De Concini, Mario Camerini, Mario Soldati, Bridget Boland, Robert Westerby

Fotografia: Jack Cardiff, Aldo Tonti

Musiche: Nino Rota

Montaggio: Stuart Gilmore, Leo Catozzo

Scenografia: Mario Chiari

Costumi: Maria De Matteis

Effetti: Tell Grozea

Durata: 208

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: VISTAVISION TECHNICOLOR STEREOFONICO

Tratto da: DALL'OMONIMO ROMANZO "GUERRA E PACE" DI LEV TOLSTOJ (1829-1910)

Produzione: CARLO PONTI E DINO DE LAURENTIS PER PONTI - DE LAURENTIS/PARAMOUNT

Distribuzione: PARAMOUNT - PANARECORD, RICORDI VIDEO

NOTE
- REGIA SECONDA UNITA': MARIO SOLDATI.
- AIUTI SCENOGRAFI: GIANNI POLIDORI, MARIO GARBUGLIA, GIULIO BONGINI.
- ARREDAMENTO: PIERO GHERARDI.
- COREOGRAFIA: AUREL MILLOS.
- NASTRO D'ARGENTO 1957 PER MUSICA E SCENOGRAFIA.
CRITICA
"Non ci sono trasandatezze o sciatterie formali e l'imponenza dell'opera non si misura soltanto, come per i film colossali alla De Mille, dalle decine di migliaia di comparse (...). Questo senso di grandiosità e anche di magnificenza è il meglio del film e il suo maggior blasone (...)". (A. Lanocita, "Corriere della Sera", 23/8/1956).