GIOVANI

ITALIA 2003
Matteo e Juliette: due ragazzi ventenni di fronte a una scelta difficile. Matteo vorrebbe praticare l'eutanasia a sua madre Irene, malata terminale, per non farla più soffrire, ma né lui né l'amico che l'ha aiutato a confezionare l'iniezione letale hanno il coraggio di farlo. Juliette deve decidere se tenere o no il bambino che aspetta dal suo professore che sta tentando in ogni modo di convincerla ad abortire. Per caso i due giovani si incontrano, si conoscono e gridano il loro desiderio di verità contro il mondo degli adulti, fatto di compromessi e ipocrisie.
SCHEDA FILM

Regia: Marco Mazzieri, Luca Mazzieri

Attori: Davide Pasti - Matteo, Gallianne Palayret - Juliette, Davide Zaccaro - Giovanni, Lina Sastri - Irene, Massimo Wertmüller - Renzo, Marisa Mantovani - Olga, Paolo Pierobon - Andrea, Elisabetta Pozzi - Valeria, Maria Teresa Pintus - Silvia

Soggetto: Carlo Fontana, Luca Mazzieri, Marco Mazzieri

Sceneggiatura: Carlo Fontana, Marco Mazzieri, Luca Mazzieri

Fotografia: Roberto Barbierato

Musiche: Martino Traversa

Montaggio: Carlo Fontana

Scenografia: Federico Cambiati, Francesca Magnani

Costumi: Debora Bastianelli, Donatella Cianchetti

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO FAMILY

Produzione: SET 22

Distribuzione: ISTITUTO LUCE

Data uscita: 2003-01-17

NOTE
- FILM REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI- SEZIONE CINEMA
CRITICA
"Dopo il primo, casuale contatto fra Matteo e Juliette, 'Giovani' trova la sua misura nel distendersi delle due giornate parallele. Matteo che si prende cura della madre e si riavvicina al padre fuggito anni prima (Massimo Wertmuller), non senza portare avanti il suo folle piano. Juliette che ora dopo ora si arrende all'evidenza e scopre che anche Sartre è un'arma nelle mani di un professore carogna. Al terzo film i gemelli Luca e Marco Mazzieri alzano il tiro e mirano al cuore. L'emozione non manca, ma il 'poetico' è pieno di insidie. E la cinepresa digitale balla troppo per captare i palpiti più segreti dei loro personaggi". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 17 gennaio 2003)

"Figli di Zavattini, che non è affatto una bella presentazione, e già autori di un dimenticabilissimo 'Voglia di donna', i gemelli Mazzieri ci stupiscono con un piccolo film poco costoso e molto sincero (...) Pochi personaggi, storie comuni. Minimali. Ma naturalmente c'è minimalismo e minimalismo, e tutto dipende dall'occhio, dal sentimento, dalla cultura del singolo autore. In questo caso, i Mazzieri hanno trovato una tonalità e una misura lodevoli. Non si respira in questo film l'aria asfittica e televisiva dell'Italia finta di tanto cinema italiano degli ultimi due decenni, non si sente la supponenza degli sceneggiatori delle solite scuolacce, non si azzardano a partire dal minimo, o dal proprio in fondatissimo amor di sé: invece ci si accontenta di raccontare con decenza e comprensione una storia comune, o due". (Goffredo Fofi, 'Panorama', 6 febbraio 2003)

"Un piccolo, bel film italiano girato come uno zavattiniano 'pedinamento' della macchina da presa sui personaggi. Accomunati dalla responsabilità di scegliere tra la vita e la morte, Matteo e Juliette non si conoscono, s'incontrano, si ritrovano alla fine dei rispettivi percorsi. Un film avvolto nella sofferenza, in cui però tutti i personaggi, giovani e meno giovani, hanno tratti di umanità che invitano alla speranza". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 gennaio 2003)

"Dopo un inizio traballante, il film acquista solidità e interesse, si insinua nelle zone morte del nostro quotidiano, ci cattura ed esprime una voglia vera di raccontare la vita contro il regime melò della fiction tv, nonostante esista e persista l'agguato del poeticismo e l'accumulo di troppi temi". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 18 gennaio 2003)

"Consuete immagini che ballonzolano nel destino, rari volti che allietano sapendo recitare (Lina Sastri, Elisabetta Pozzi), un titolo orribile che sembra fatto apposta per irritare Moretti, sprazzi di condivisibili amarezze, irresistibile vocazione per l'invisibilità". (Alessio Guzzano, 'City', 24 gennaio 2003)

"E per fortuna che Luca e Marco Mazzieri ci ricordano che il cinema italiano può volare alto. Perché il loro terzo film 'Giovani' è un raggio di sole nel cielo plumbeo di una stagione deludente. (...) I Mazzieri rischiano grosso, ma in due scene portano a casa la posta più alta: il nostro cuore". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 23 gennaio 2003)