FUMO DI LONDRA

ITALIA 1966
Dante Fontana, modesto antiquario di Perugia, approfitta della vendita all'asta in Inghilterra di un frammento di statua etrusca per soddisfare con un viaggio la sua appassionata e incondizionata ammirazione per la vecchia Albione. Appena giunto a Londra, l'antiquario si reca nei piu' noti negozi per comperare il piu' genuino insieme di confezioni destinate a dargli l'aspetto di gentlemen della City. Ma la bombetta, l'ombrello, il fiore all'occhiello e il taglio del vestito non sono sufficienti a camuffarne l'italianità. Fontana, comunque, all'asta si trova costretto a lasciare il frammento etrusco ad una marchesa della quale, tuttavia, accetta con piacere l'invito al castello per una caccia alla volpe. Con qualche soddisfazione e qualche gaffe, l'antiquario, nel corso di quella permanenza, entra in contatto, per mezzo della nipote della marchesa, della gioventu' inglese. Ha cosi' modo di visitare un college e di prendere parte a baldorie d'ogni genere con gruppi di giovani anticonformisti.
SCHEDA FILM

Regia: Alberto Sordi

Attori: Clara Bindi - Signora Fontana, Amy Dalby - La Duchessa, Romano Giomini - Un Viaggiatore, Fiona Lewis - Elizabeth, Alfredo Marchetti - Conte Bolla, Alberto Sordi - Dante Fontana, Antiquario, Michael Trubshawe - Colonello, Massimo Ungaretti - Un Amico, Jess Dawn, Gabriella Brook, Eva Bjurnaster, David Dagley, Elisabeth Rupper, Marc Palmer, Kin Ella, Caroline Munro, Lucy Hill, Ann Hackett, Fiona Milner, Carlo Forti

Soggetto: Sergio Amidei, Alberto Sordi

Sceneggiatura: Alberto Sordi, Sergio Amidei

Fotografia: Benito Frattari

Musiche: Piero Piccioni

Montaggio: Antonietta Zita

Scenografia: Elio Costanzi

Durata: 122

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR

Produzione: FONO ROMA

Distribuzione: RANK FILM - CREAZIONI HOME VIDEO

NOTE
DAVID DI DONATELLO 1966 PER MIGLIORE ATTORE AD ALBERTO SORDI.
CRITICA
Impostato sull'idea, pretenziosa e semplicistica insieme, di una doppia satira all'anglomania di certi italiani ed allo sciovinismo di certi inglesi, il lavoro risente della poco fertilità in sede di sceneggiatura, nonchè di monotonia e superficialità nella realizzazione e nella interpretazione basata su di una mimica troppo uniforme. Il film, comunque, non manca di visioni documentaristiche valide come ricordo turistico e di un buon commento musicale. (Segnalazioni cinematografiche).