Fellini: Sono un gran bugiardo

Fellini: Je suis un grand menteur

FRANCIA 2002
Ritratto irriverente di Federico Fellini, raccontato dallo stesso regista, che esplora il suo grande mondo, dall'infanzia fino all'ultimo film, attraverso una serie di interviste - raccolte da Damian Pettigrew un anno prima della morte del regista - testimonianze di amici, tecnici e attori, immagini d'archivio, scene tagliate e mai viste dai suoi film più celebri ed estratti da pellicole recentemente restaurate.
SCHEDA FILM

Regia: Damian Pettigrew

Attori: Federico Fellini - Se stesso, Luigi Benzi - Amico d'infanzia, Roberto Benigni - Ivo (repertorio, Terence Stamp - Toby Dammit (repertorio, Italo Calvino - repertorio, Donald Sutherland - Casanova (repertorio, Tullio Pinelli - repertorio, Rinaldo Geleng - Se stesso, Dante Ferretti - Se stesso, Giuseppe Rotunno - Se stesso, Daniel Toscan Du Plantier - Se stesso, Marcello Mastroianni - Giuseppe Mastorna (repertorio - n. ac., Ennio Flaiano - repertorio - non accred., Nanni Moretti - repertorio - non accred., Ettore Manni - repertorio - non accred., Giulietta Masina - repertorio - non accred.

Sceneggiatura: Damian Pettigrew, Olivier Gal

Fotografia: Paco Wiser

Musiche: Luis Enríquez Bacalov, Nino Rota

Montaggio: Florence Ricard

Altri titoli:

I'm a Born Liar

Fellini: I'm a Born Liar

Federico Fellini: I'm a Big Liar

Federico Fellini: Sono un gran bugiardo

Durata: 105

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:66)

Produzione: OLIVIER GAL PER PORTRAIT & CIE, ARTE, TELE+, DREAMFILM, ASYLUM PICTURES

Distribuzione: MIKADO (2003)

Data uscita: 2003-06-20

CRITICA
"Sono molte le cose che non funzionano in questa sintesi che il canadese Pettigrew ha realizzato montando stralci di un'intervista fiume del '93, testimonianze e filmati d'epoca. Ma il piacere di vedere Fellini dirigere gli attori, parlare di sé e della fonte della sua ispirazione, e poi ascoltare delle tirannie cui sottoponeva gli attori, è assolutamente impagabile". (Paola Piacenza, 'Io Donna', 14 giugno 2003)

"Bisogna riconoscere a Pettigrew di essersi comportato da ottimo interlocutore per un personaggio riconosciuto come un impareggiabile intervistato; e di averne tirato fuori, oltre a ricordi a volte inediti, considerazioni improntate a dolente saggezza. Sicché i pur simpatici interventi di Benigni, Sutherland ed altri risultano quasi superflui nell'articolazione di un discorso felliniano che traduce in termini colloquiali una lezione che va ben oltre il cinema". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 21 giugno 2003)

"Montata con brani di film, ciak di lavorazione, interviste a collaboratori e attori e legata a filo doppio con le dichiarazioni di Fellini, 'Io sono un gran bugiardo' ha il merito di restituire l'immagine 'vera' del maestro riminese attraverso un racconto 'falso', dichiarato sin dall'esordio. Pettigrew capisce che Fellini è Fellini quando inventa, crea, costruisce, realizza con le parole il proprio mondo di fantasie e burattini, mostri e preti, artisti e poveracci, generali e saltinbanchi, zii matti e megere formose." (Dario Zonta, 'L'Unità', 19 giugno 2003)

"Convinto di non dire tutta la verità, il grande Federico ci rivela il suo stupore di fronte a una foto, a un pezzo del suo cinema, quando spontaneamente si chiede chi sia l'autore di quello che sta vedendo. Si sofferma sull'oscuro abitatore che prende le redini della baracca, sul sentirsi in esilio lontano dai teatri di posa, sull'espressione di un sogno come operazione di alta matematica." (Enrico Magrelli, 'Film TV', 1 luglio 2003)