FANGO

CAMUR

ITALIA 2003
Il film ricostruisce la guerra silenziosa combattuta tra la comunità turca e quella cipriota in seguito all'instaurazione del regime dei colonnelli nel 1974 e il conseguente insediamento greco nell'isola. In una Cipro ancora divisa, si snodano le storie di Ali,Temel, Halil e Aisha, quattro amici turchi che vivono con il desiderio di riappacificarsi con il passato.

TRAMA LUNGA: A Cipro, nelle distese di fango del lago salato, sono sepolti ricordi, orrori della guerra, antiche statue portatrici di leggende, argille capaci di poteri curativi. Quattro amici turchi (Ali, Temel, Halil, Aisha) cercano di riappacificarsi con il passato del conflitto turco-cipriota. Ali e Temel vengono coinvolti in un curioso progetto ONU che prevede la realizzazione di una statua di gesso dello stesso Ali a grandezza naturale da collocare in una casa nella parte greca dell'isola, e così al contrario. Fallita l'iniziativa, se ne prova un'altra mirata a trovare uomini le cui famiglie sono state uccise durante il conflitto per conservare campioni del loro sperma da esporre in una mostra. Ali è tra i prescelti. Temel, colpevole di molti omicidi, sa che nel fango sono nascosti i corpi ma non ha il coraggio di andarli a ripescare. Cerca aiuto in Halil, suo complice, ma lo trova indifferente. Aisha, ginecologa, è sorella di Ali e fidanzata di Halil. Rimasto senza voce, Ali a poco a poco guarisce, dopo aver recuperato nel lago una statua della fertilità che regala a Halil. Questi intravede la possibilità di venderla bene e si rivolge ad alcuni mercanti. Ma la trattativa precipita in tragedia. Il compratore, respinto, torna con alcuni killer e fa eliminare Temel, e dopo Ali. Allora Aisha va in ospedale e si fa iniettare lo sperma di Ali. Eccola ora con due bambini davanti al mare.
SCHEDA FILM

Regia: Dervis Zaim

Attori: Mustafa Ugurlu - Ali', Yelda Reynaud - Aisha, Bülent Emin Yarar - Halil, Taner Birsel - Temel

Soggetto: Dervis Zaim

Sceneggiatura: Dervis Zaim

Fotografia: Feza Caldiran

Musiche: Mike Galasso, Koulis Theodorou

Montaggio: Francesca Calvelli

Scenografia: Adnan Ongun

Costumi: Gulnur Akay

Altri titoli:

MUR

Durata: 97

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MARCO MULLER PER DOWNTOWN PICTURES, DERVIS ZAIM PER MARATHON FILMCILIK, ARTIMAGES, EURIMAGES, RAICINEMA, TSI, FABRICA CINEMA, DVF

Data uscita: 2003-08-29

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 60MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA NELLA SEZIONE CONTROCORRENTE (2003)
CRITICA
"Situazioni surreali, dunque, costruite da tocchi minimalisti, quasi a livello di sketch. Ma l'agrodolce diventa tragedia, poi tocca il grottesco, la commedia, il dramma sanguinoso... Tutto funziona, nella prima parte, grazie all'attore che fa il soldato, Alì, malleabile, eccentrico e misterioso come un cartoon ceco. (...) Nella seconda parte, che prende direzioni più consuete da mafia-thriller, la metafora della 'perdita della voce', legata a shock bellici mai rimossi, a stragi efferate, a vendette, a sensi di colpa per crimini oscuri commessi da Alì e dai suoi amici, invece di farsi urlo beckettiano per uan situazione assurda, che non si può descrivere, aprendosi al nemico, all'altro e alla sue ragioni, recupera direzioni più conservatrici, comunitarie, nazionaliste, addirittura familiari, fino al delirio bioetico della conservazione forzata della specie". (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 29 agosto 2003)

"Prima coproduzione turco-cirpiota, 'Fango', ha come si dice il merito di esistere. Oltre che di volgere in satira gli opposti nazionalismi che avvelenano l'intricata matassa cipriota. Il regista però tira un po' troppo la corda della metafora, e per povertà di ritmo e di recitazione finisce per appesantire la materia già densa del racconto". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 28 agosto 2003)