Escalation

ITALIA 1968
Luca Lambertenghi, figlio di un ricco industriale, preferisce la vita degli "hippies" a quella di società in cui credono ciecamente suo padre e sua sorella. Preoccupato, il padre lo strappa ai suoi ozi londinesi e gli mette accanto Maria Carla, un'esperta psicologa, che riesce a farlo innamorare di sé, a sposarlo e a fargli accettare un posto direttivo nella fabbrica di suo padre. E' la prima tappa di una scalata che Maria Carla mette freddamente in atto. Riuscita ad ottenere che Luca diventi socio del padre, ella tenta, successivamente, di fargli estromettere dall'industria familiare il genitore. Questi, però, si difende rivelando a Luca di essere stato lui ad assumere e a stipendiare Maria Carla, per fargli dimenticare il suo mondo e le sue strane aspirazioni. Luca, allora, uccide la moglie avvelenandola con i funghi raccolti durante una scampagnata, ne dipinge il corpo proprio alla maniera degli "hippies", lo brucia e ne disperde in mare le ceneri. Finge, quindi, di riconoscere Maria Carla nel cadavere di una donna sfigurata; dopo di che, ormai perfettamente integrato, si avvia a riprendere il suo posto direttivo nella fabbrica.
SCHEDA FILM

Regia: Roberto Faenza

Attori: Claudine Auger - Carla Maria Manini, Lino Capolicchio - Luca Lambertenghi, Gabriele Ferzetti - Augusto Lambertenghi, Didi Perego - Investigatrice privata, Leopoldo Trieste - Sacerdote/Santone, Paola Corinti - Amante di Augusto, Dada Gallotti - Infermiera, Jacqueline Perrier - Valeria Lambertenghi, Antonietta Fiorito - Impiegata di Lambertenghi, Michele Riccardini - Ispettore, Harold M. Null - Sergente di polizia

Soggetto: Roberto Faenza

Sceneggiatura: Roberto Faenza

Fotografia: Luigi Kuveiller

Musiche: Ennio Morricone

Montaggio: Ruggero Mastroianni

Scenografia: Giorgio Giovannini

Costumi: Luciana Marinucci

Altri titoli:

L'integrato sessuale

Durata: 89

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: TECHNICOLOR

Produzione: GIUSEPPE ZACCARIELLO PER CEMO FILM (ROMA)

Distribuzione: CIDIF - GALA FILM INTERNATIONAL VIDEO

CRITICA
"Il film sembra satireggiare una società che, integrandolo nel suo sistema senza anima, spersonalizza l'individuo e vanifica le sue più nobili aspirazioni. Alquanto fragile nella schematizzazione psicologica dei personaggi, il lavoro amalgama il sarcasmo e l'ironia fino a raggiungere formule grottesche e paradossali, con un linguaggio estroso e agile, funzionale nel colore e nell'ambientazione. Tuttavia non riesce dl tutto convincente, per l'artificiosità e l'intonazione astratta delle motivazioni, le incertezze e i salti di tono tra la feroce caricatura realistica del padre e le nebulose aspirazioni del protagonista, dando troppo sovente l'impressione di risolversi in un puro gioco intellettualistico." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 64, 1968)