E DIO DISSE A CAINO...

ITALIA 1970
In seguito alle false accuse di Acombar, suo uomo di fiducia, Gary Hamilton, ufficiale dell'esercito nordista, viene condannato ai lavori forzati, come assassino, a scopo di rapina, di un colonnello capo di una scorta militare a un carico d'oro. Dieci anni dopo, graziato e liberato, Gary torna al paese natio, deciso a vendicarsi del suo accusatore, che ha accumulato nel frattempo straordinarie ricchezze. Incontrato sulla diligenza il giovane Dick, figlio di Acombar, il quale è all'oscuro di tutto, Gary lo incarica di avvertire il padre del suo prossimo arrivo. Ricevuto il messaggio, Acombar ordina ai suoi uomini di impedire ad ogni costo che Hamilton giunga in paese. Ma Gary, dopo essersi nascosto in un vecchio cimitero indiano, approfittando di un violento tornado che impedisce la visibilità, non solo sfugge alle ricerche degli sgherri di Acombar ma, ad uno ad uno, riesce ad eliminarli tutti. Conoscituta la verità sul proprio padre, Dick decide di schierarsi egualmente al suo fianco ma, per un tragico errore, dovuto alla paura, Acombar lo uccide, per cadere a sua volta, ormai solo, sotto i colpi di Gary. Compiuta la sua vendetta, questi abbandona il paese, lasciando agli abitanti tutto l'oro accumulato da Acombar.
SCHEDA FILM

Regia: Antonio Margheriti

Attori: Joaquin Blanco, Gigi Bonos, Antonio Cantafora - Dick, Peter Carsten - Acombar, Lucio De Santis, Giacomo Furia, Franco Gulà, Klaus Kinski - Gary Hamilton, Luciano Pigozzi - Fratello Santamaria, Giuliano Raffaelli, Marco Morelli, Marcella Michelangeli - Maria, Furio Meniconi, María Luisa Sala - Rosy, Guido Lollobrigida - Fratello Santamaria

Soggetto: Giovanni Addessi

Sceneggiatura: Antonio Margheriti, Giovanni Addessi

Fotografia: Luciano Trasatti, Riccardo Pallottini

Musiche: Carlo Savina

Montaggio: Nella Nannuzzi

Scenografia: Mario Giorsi

Effetti: Cataldo Galiano

Durata: 99

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR

Produzione: D.C. 7 (ROMA), PETER CARSTEN (MONACO)

Distribuzione: PANTA CINEMATOGRAFICA

NOTE
SECONDA EDIZIONE - REVISIONE MINISTERO GENNAIO 1996
CRITICA
Privo di una vera struttura narrativa, povero di trovate e lento nel ritmo, il film non riesce ad offrire che una serie di situazioni scontate (Segnalazioni Cinematografiche)