Ciao maschio

ITALIA 1978
Lafayette abita in uno scantinato di New York e trascorre le sue giornate fungendo da datore luci in un teatro off di sole ragazze femministe, nonchè servendo quale elettrotecnico nel Museo delle Cere di Flaxman. Un giorno, passeggiando lungo le rive del fiume Hudson con anziani amici secondo le sue abitudini, Luigi trova una scimmietta nell'enorme carcassa di Macho Kong e l'affida al giovanotto. Lafayette, che nel frattempo ha accettato la convivenza di Angelica, stabilisce un rapporto umano con la scimmietta che fa riconoscere quale figlio proprio e della compagna con il nome di Cornelius. Quando Angelica gli annuncia di essere incinta, Lafayette rifiuta la paternità e la ragazza si allontana. Luigi, frustrato sessualmente, si impicca. Un giorno il giovanotto, tornato a casa, trova Cornelius sbranato dai topi. Recatosi immediatamente al Museo delle Cere, litiga con Flaxman e provoca un incendio nel quale entrambi periscono. Angelica in riva al mare giuoca con la figlia che ha avuto da Lafayette.
SCHEDA FILM

Regia: Marco Ferreri

Attori: Gérard Depardieu - Lafayette, Marcello Mastroianni - Luigi, James Coco - Flaxman, Geraldine Fitzgerald - Miss Tolan, Gail Lawrence - Angelica, Stefania Casini, Francesca De Sapio, Mimsy Farmer

Soggetto: Marco Ferreri - idea

Sceneggiatura: Marco Ferreri - anche adattamento, Gérard Brach - anche adattamento, Rafael Azcona - collaborazione

Fotografia: Luciano Tovoli

Musiche: Philippe Sarde

Montaggio: Ruggero Mastroianni

Scenografia: Dante Ferretti

Arredamento: Bruno Cesari

Effetti: Giovanni Corridori

Durata: 199

Colore: C

Genere: GROTTESCO

Specifiche tecniche: PANORAMICA - COLORE

Tratto da: idea di Marco Ferreri

Produzione: 18 DICEMBRE PROSPECTACLE

Distribuzione: FIDA

NOTE
- TRA GLI INTERPRETI:SCIMPANZE' BELLA (CORNELIUS).
CRITICA
"(...) Quali sensazioni ci trasmette tutto questo? L'angoscia, non c'è che dire. Dosata e ritmata lungo un racconto che non è racconto (e che rifiuta le tradizionali strutture drammatiche), costruita ed evocata a balzi, a strappi, con lacerazioni improvvise, con contrasti ora violenti ora teneri (quel curioso sapore di presepe, ad esempio, dopo la scoperta della scimmietta vicino alla carcassa di King Kong e, di converso, la morte atroce di quella stessa scimmietta quando la divorano i topi). Un'angoscia che gronda dai grattacieli lontani e nemici ma non dissimili da rovine, che vela ed oscura gli sguardi di tutti, che pesa sui colori dai più torvi ai più vivi, che si impone, plumbea e feroce, anche attraverso le musiche, come sempre di echi lugubri, sordi. A far marcia funebre (...)". (Gian Luigi Rondi, "Il Tempo")