Alibi.com

1/5
L’amore, o meglio il disamore, al tempo dei social. In un film sospeso tra lo slapstick e una soap pomeridiana, più che evitabile

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FRANCIA 2017
Greg è il capo di una società denominata Alibi.com che crea qualsiasi tipo di alibi. Insieme ad Augustin, il socio, e a Medhi, il nuovo dipendente, sviluppano stratagemmi incredibili per fornire alibi di ferro ai loro clienti. Ma l'incontro con la giovane Flo, che detesta gli uomini che mentono, complicherà la vita di Greg, che le nasconderà la vera natura della sua attività. Al momento della presentazione ai genitori, però, Greg scoprirà che Gérard, il padre di Flo, è uno dei suoi migliori clienti...
SCHEDA FILM

Regia: Philippe Lacheau

Attori: Philippe Lacheau - Grégory Van Huffel, Élodie Fontan - Flo Martin, Julien Arruti - Augustin, Tarek Boudali - Mehdi, Nathalie Baye - Marlène Martin, Didier Bourdon - Gérard Martin, Nawell Madani - Cynthia Bellini, Medi Sadoun - Garcia, Vincent Desagnat - Romain, Alice Dufour - Clara, Philippe Duquesne - Maurice, Laouni Mouhid - La Fouine, Michèle Laroque - Françoise, Kad Merad - Sig. Godet, Jo Prestia - Prosper, Norman Thavaud - Paul-Edouard, Joey Starr - McStocma, Adèle Bernier - Mamour, Christian Bujeau - Jacques, Valériane de Villeneuve - Madame Godet, Norbert Godji - Doudou, Xavier Goulard - Jean-Louis, Huguette Lacheau - Martine, Candide Sanchez - Tony, Julie Schotsmans - Anne-Charlotte, Adam Seddouki - Kevin, Santi Sudaros - Lee, Madh Sy Savané - Babar, Mathilde Vitry - Madre di Mamour

Sceneggiatura: Philippe Lacheau, Julien Arruti, Pierre Dudan

Fotografia: Dominique Colin

Montaggio: Olivier Michaut-Alchourroun

Scenografia: Samuel Teisseire

Costumi: Eve-Marie Arnault

Durata: 90

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: DCP (1:1.85)

Produzione: FECHNER FILMS, STUDIOCANAL, TF1 DROITS AUDIOVISUELS, TF1 FILMS PRODUCTION, CN5 PRODUCTIONS

Distribuzione: MEDUSA

Data uscita: 2017-09-28

TRAILER
CRITICA
"Pensata, interpretata e diretta con loro divertimento da un clan di comici francesi, questa farsaccia di grandissimo successo sembra un cinepanettone con la sua ansia eccessiva di corna, fughe, scoperte, peccati, un po' di viaggi folk, in mano a una piccola borghesia che cerca evasione come e dove può. (...) Lo sviluppo s'intrica per una storia sentimentale imprevista, in un festival di volgarità da barzellette di commessi viaggiatori ubriachi, i sogni sono quelli vintage di peccati neanche più nel prontuario del confessore. Philippe Lacheau deve accontentarsi di sembrar furbo, l'unico piacere è incontrare Nathalie Baye nel cast." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 28 settembre 2017)

"L'ambizione è di fare commedia cogliendo umori e costumi che cambiano nella società. Come faceva egregiamente la commedia italiana classica, come continua a fare (vedi 'Smetto quando voglio' oppure 'Perfetti sconosciuti') senza lo stesso mordente che invece spesso dimostra la sorella francese. Non questa volta. Malgrado interpreti brillanti e popolari. Ma si viaggia in superficie, più sul versante farsesco che della commedia di costume." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 28 settembre 2017)

"Il soggetto non è disprezzabile, lo sviluppo sbigottisce per respiro corto ('Una notte da leoni' è l'esibito modello...) e cattivo gusto (l'America '80s trova il cinepanettone): spegnete i computer e ridateci il vaudeville, quello vero." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 28 settembre 2017)

"(...) il nuovo Re della Commedia Francese Lacheau scrive, dirige e interpreta un'avventura cinico-sentimentale vivace, fresca e scoppiettante capace in patria di battere negli incassi rivali commerciali di tutto rispetto come '50 sfumature di rosso' e 'Split'. Lacheau possiede la simpatia bonaria di un Owen Wilson (è praticamente il sosia) unita alla capacità di adattare la violenza comica della saga hollywoodiana 'Una notte da leoni' a una Francia più lasciva e sexy. Abbiamo chiaramente a che fare con un futuro protagonista del cinema leggero transalpino." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 28 settembre 2017)

"Campione di incassi francese, non sempre il film mantiene le attese. Fortunatamente, l'ottimo cast è superiore a certe gag demenziali. Saranno altrettanto bravi gli italiani a reggere il confronto nell'inevitabile rifacimento?" (A.S., 'Il Giornale', 28 settembre 2017)

"C'è una trita atmosfera da commediola (italiana) anni 60 aggiornata a Internet e al trash 'American Pie' in questo pseudo vaudeville di fughe e scambi di persona, ma nel genere teatrale francese di Feydeau e Courteline il ritmo era un personaggio, qui si resta nella fissità di battute mosce, a tendenza volgarotta, con qualche gag strappa risata e, in fondo, risvolti da non sottovalutare nel tema della menzogna. La morale estetica invece è una sola: anche in Francia si girano farse prive di stile e forma. Felicemente ritrovata Nathalie Baye." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 5 ottobre 2017)