50 e 50

50/50

3/5
L'educazione alla coscienza della caducità secondo Levine. Con sense of humor e disincanto

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USA 2011
Adam ha quasi 30 anni e un'esistenza appagante che condivide con la bella fidanzata Rachel e l'amico Kyle. Tuttavia, la scoperta di avere una rara forma di cancro cambia la sua visione della vita: frustrato e incapace di accettare la malattia, Adam sembra aver rinunciato a combattere. Il supporto di Kyle e della famiglia e l'incontro con la terapista Katherine, aiuteranno Adam a capire che la vita può ricominciare, basta non dare nulla per scontato...
SCHEDA FILM

Regia: Jonathan Levine

Attori: Joseph Gordon-Levitt - Adam, Seth Rogen - Kyle, Anna Kendrick - Katherine, Bryce Dallas Howard - Rachael, Anjelica Huston - Diane, Serge Houde - Richard, Andrew Airlie - Dott. Ross, Matt Frewer - Mitch, Philip Baker Hall - Alan, Donna Yamamoto - Dott.sa Walderson, Sugar Lyn Beard - Susan, Yee Jee Tso - Dott. Lee, Sarah Smyth - Jenny, Peter Kelamis - Phil, Jessica Parker Kennedy - Jackie, Daniel Bacon - Dott. Phillips, P. Lynn Johnson - Bernie, Laura Bertram - Claire, Matty Finochio - Ted

Sceneggiatura: Will Reiser

Fotografia: Terry Stacey

Musiche: Michael Giacchino

Montaggio: Zene Baker

Scenografia: Annie Spitz

Arredamento: Shane Vieau

Costumi: Carla Hetland

Durata: 100

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANAVISION PANAFLEX MILLENNIUM XL2, 35 MM/D-CINEMA (1:1.85) - TECHNICOLOR

Produzione: NICOLE BROWN, EVAN GOLDBERG, BEN KARLIN, SETH ROGEN PER IWC PRODUCTIONS, MANDATE PICTURES, POINT GRAY

Distribuzione: EAGLE PICTURES (2012)

Data uscita: 2012-03-02

TRAILER
NOTE
- WILL REISER FIGURA ANCHE COME PRODUTTORE ESECUTIVO.

- IN CONCORSO AL 29° TORINO FILM FESTIVAL (2011).

- CANDIDATO AI GOLDEN GLOBES 2012 PER: MIGLIOR FILM (COMMEDIA/MUSICAL) E ATTORE PROTAGONISTA (JOSEPH GORDON-LEVITT).
CRITICA
"'50 e 50' di Jonathan Levine fa parte della nobile categoria commedia-con-malattia. Molto difficile da realizzare come sa chi ama 'Voglia di tenerezza' (citato nel film), chi ricorda il recente 'Funny People' di Apatow o, dalle nostre parti, l'agrodolce 'Uno su due' di Cappuccio. Furbetto? Può essere (la storia d'amore tra Adam e la sua psicologa è stucchevole). Toccante? Sicuramente. Gordon-Levitt, ancora un precisino aggredito dalla vita come in '(500) giorni insieme', è fantastico. Colonna sonora pregevole. Piccolo caso in Usa per incasso e premi vinti." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 2 marzo 2012)

"Spiacerà a chi sul cancro ritiene ci sia poco da scherzare. E i tentativi di humor sull'argomento non li accetterebbe nemmeno da Charlie Chaplin. Figuriamoci da Jonathan Levine che tre anni fa con 'Fa la cosa sbagliata' fece veramente la cosa sbagliata." (Giorgio Carbone, 'Libero', 2 marzo 2012)

"Quando lo spaventato protagonista della commedia autobiografica '50/50' rivela di avere il cinquanta per cento delle possibilità di sopravvivere al cancro che gli è stato diagnosticato, il suo amico del cuore gli fa notare che non è poi così male: in un casinò avrebbe sempre minori possibilità di vincere qualcosa. E anche se le probabilità che una commedia sul cancro sia realmente divertente sono a sfavore, ci sono diversi buoni motivi per vedere questo film: intanto il cast e l'audacia di una sceneggiatura che Will Reiser ha scritto partendo da una sua esperienza reale. E poi si ride, soprattutto quando le persone che incontrano il protagonista si affannano a dire o a fare la cosa giusta. In ogni caso il mio giudizio sul film si aggira intorno a '60/40'. Mi aspettavo qualcosa di più. Le parti migliori sono quelle intermedie: né quelle esageratamente comiche né quelle che dovrebbero essere strappalacrime. A Hollywood Seth Rogen è il re incontrastato dello sproloquio sboccato. E molti dei suoi interventi sono molto divertenti e sorprendenti anche perché il suo personaggio è così brillante e svelto che ci si chiede dove lo porterà la sua lingua." ('Internazionale', 2 marzo 2012)

"Opera terza di Jonathan Levine, '50 e 50' è un delicato cancer movie, con una inconfessabile speranza: essere per il cancro ciò che 'Philadelphia' è stato per l'Aids. (...) Bisogna prepararsi, insomma, e questo dramedy (dramma commedia) lo fa con emozioni controllate, battute scacciapensieri, biscotti alla marijuana e un minimalismo terapeutico che scansa il minimismo anaffettivo e sconfessa il massimalismo emotivo (mèlo). In breve, '50/50' si piazza a '65/35'. (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 1 marzo 2012)